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Ciancimino jr: ho nuovi documenti. Alfano: con noi nessuna trattativa. Il caso, però, diventa sempre più inquietante

Salvatore Borsellino: “Può aver salvato qualche politico ma il patto è stato barattato con la vita di mio fratello”

PALERMO Ora che il procuratore nazionale antimafia ha ammesso che la trattativa Stato-mafia “ha salvato la vita a molti ministri“, Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso in via D’Amelio, alza la voce e condanna le parole di Pietro Grasso: “Se è vero che la trattativa può aver salvato la vita a qualche politico, è vero che il patto è stato barattato con la vita di Paolo Borsellino. Questo tipo di affermazione mi sconvolge”.

Reazioni e accuse attorno al “papello” e alla trattativa avviata dopo la strage di Capaci e prima dell’uccisione di Borsellino e della sua scorta. Ciancimino jr annuncia nuove rivelazioni mentre il ministro della Giustizia Angelino Alfano avverte: “Con noi nessuna trattativa”.

Massimo Ciancimino, convocato stamane dai pm di Palermo e Caltanissetta per raccontare cosa ricorda della trattativa che suo padre condusse a nome dei vertici della mafia, ha consegnato una fotocopia del bigliettino sul quale Totò Riina trascrisse le richieste per sospendere le stragi contro lo Stato. “Altri documenti li porterò a breve – ha detto il figlio dell’ex sindaco di Palermo – Certo è singolare che la gente ritrovi la memoria dopo 17 anni”. Ciacimino jr si riferisce alle dichirazioni dell’ex presidente dell’Antimafia Luciano Violante che ha definito il papello una “bufala” e “insolitamente ha ricordato solo oggi che mio padre gli chiese un incontro, nel ’92, attraverso l’allora colonnello del Ros Mario Mori”.

E poi ci sono “episodi preoccupanti”, dice ancora Massimo Ciancimino. Come quello di ieri sera: “Alla vigilia delle importanti dichiarazioni che dovrò rendere sui carabinieri del Ros, ieri sera, sotto casa mia a Bologna, c’erano due carabinieri proprio del Ros che alla mia scorta hanno dichiarato di essere lì per indagini. Inquietante, vero?”


“Chi ha trattato allora, ha fatto un pessimo affare”, sentenzia il senatore del Pdl Carlo Vizzini. E il ministro alla Giustizia Angelino Alfano precisa: “Non so se il papello è vero oppure no. Di certo questo governo ha fatto l’esatto contrario di ciò che si aspettavano i boss. Abbiamo inasprito il carcere duro, che era una delle richieste contenute nel papello; abbiamo aggredito i patrimoni mafiosi ancora di più e abbiamo escluso in ogni modo ipotesi di revisione del processo”.

(Tratto da Repubblica)