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Ci hanno preso in giro giocando sulla pelle dei Testimoni di Giustizia

Una settimana, due mesi, sei mesi.

Le date slittano come se fossero dei birilli che

vengono abbattuti uno dopo l’altro.

Finirà come pronostica un amico Testimone:

“non la faranno mai più e noi creperemo insieme ai

nostri familiari”.

La certezza dell’impunità consente a taluni di fare

ormai il bello come il cattivo tempo.

Ci hanno preso in giro ed hanno preso in giro la

Giustizia.

Sì, perché di questo si tratta: qualcuno non gradisce

che ci siano Testimoni e Collaboratori di Giustizia che

aiutino la Giustizia (quella con la G maiuscola) a far

luce sulla mafia, su cosa questa è, sul ruolo che essa ha

svolto e svolge nella vita del Paese.

Perché non costituire la Commissione Centrale

significa non voler affrontare e risolvere i problemi

di questa categorie di persone e delle loro famiglie

senza delle quali la Giustizia non potrà mai venire a

capo di tante verità.

Chi parlerà più?

Chi denuncerà più?

Chi collaborerà più con i magistrati e le forze

dell’ordine?

Chi metterà più, con le sue rivelazioni, magistratura e

forze dell’ordine nelle condizioni di colpire al cuore i

mafiosi, soprattutto quelli che non appaiono, i colletti

bianchi, quelli in giacca e cravatta che si nascondono

nella politica e nelle istituzioni?

Orrore!

Più che un attacco ai Testimoni ed ai Collaboratori di

Giustizia questo è un attacco allo Stato di diritto

perché oggettivamente si mette questo in condizioni

di non poter operare più contro le mafie.

Qualche Procuratore dovrebbe cominciare a valutare

questi comportamenti gravemente omissivi e lesivi

dell’interesse dello Stato tenendo conto delle loro

implicazioni, del danno che essi arrecano alla Giustizia

italiana.

E, se c’è in Parlamento, ancora qualche gruppo che ha a

cuore le sorti del Paese, dovrebbe cominciare a pensare

a chiedere a gran voce l’incriminazione dei

responsabili.

Sarebbe un segnale forte di resistenza!!!