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Che esercito vuole creare…..???

Deliri da premier

Il premier è evidentemente sull’orlo di una crisi di nervi: “Siamo tutti sottoposti al controllo dei telefoni – tuona in una conferenza stampa – e oggi è uno Stato di polizia. E’ un sistema barbaro!”. E ancora, attacca la sinistra che, a suo dire “vuole l’invasione di stranieri perché‚ vuole cambiare il peso del voto moderato”, incalza il Pdl assicurando: “Creeremo un esercito del bene composto da paladini della libertà, risponderà direttamente a me e sarà coordinato da Michela Vittoria Brambilla”

Le inchieste della Procura di Firenze sugli appalti e quella sul riciclaggio che vede coinvolto il senatore del Pdl Nicola Di Girolamo, sono la goccia che fa traboccare il vaso nella tensione tra i poli. E così l’affondo anti-intercettazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è decisamente sopra i toni. Il premier è evidentemente sull’orlo di una crisi di nervi: “Siamo tutti sottoposti al controllo dei telefoni – tuona in una conferenza stampa – e oggi è uno Stato di polizia. E’ un sistema barbaro!”. Quindi aggiunge: “Partono solo secchiate di fango e si risolveranno in secchiate di fango perché non ci sono reati che emergono con certezza”.
E ancora, attacca la sinistra che, a suo dire “vuole l’invasione di stranieri perché‚ vuole cambiare il peso del voto moderato”, incalza il Pdl assicurando: “Creeremo un esercito del bene composto da paladini della libertà, risponderà direttamente a me e sarà coordinato da Michela Vittoria Brambilla”.

La reazione delle toghe e del centrosinistra non si fa attendere. “E’ paradossale che invece di scandalizzarsi nel leggere conversazioni di persone che se la ridono pensando ai profitti illeciti che si possono ricavare da una tragedia come quella dell’Aquila, o per il mercimonio di denari e persone, ci si preoccupi della violazione della sfera della riservatezza a causa delle intercettazioni” commenta l’Anm. Ironizza invece il segretario del Pd Pierluigi Bersani: “Se c’è del fango, Berlusconi può sempre chiamare la protezione civile… Faccia una bella ordinanza e lo tolga via”.
Meno scherzoso il commento del leader del Prc Paolo Ferrero che punta il dito contro il governo che di fronte “alla pesantissima crisi economica” fa “i comodi suoi, quelli dei più ricchi e della malavita”.

Oltre a preoccuparsi di parare colpi sul fronte della non recente contrapposizione tra potere esecutivo e ordine giudiziario, il Cavaliere deve vigilare il fronte interno al Pdl. Il coordinatore Pdl Ignazio La Russa rivendica i risultati conseguiti nel ruolo di pontiere tra il premier e Gianfranco Fini, invitando a non drammatizzare le divaricazioni degli ultimi giorni. Ma Fini, smarcandosi ancora una volta dal premier in tema di immigrazione (“la sinistra vuole spalancare le porte agli immigrati, vuole la loro invasione”, ammonisce Berlusconi, mentre Fini rammenta che non condivide “al cento per cento” le idee del capo del governo in materia) ribadisce la volontà di marcare il proprio punto di vista, anche a costo di accentuare le distanze dalle idee predominanti nel centrodestra.

Ma l’attacco del Cavaliere all’attuale sistema delle intercettazioni scatena una polemica collegata anche al più volte annunciato ddl anti-corruzione. Secondo Bersani e il senatore del Pd Felice Casson, infatti, la propaganda del governo è “assolutamente schizofrenica” visto che a parole dice di voler combattere la corruzione e poi “mette sul tavolo riforme che vanno nel senso contrario”. Come quella delle intercettazioni, appunto. “Si dovrebbe approvare il testo licenziato dalla Camera”, sostiene il deputato del Pdl Giuseppe Consolo, perché “è il giusto bilanciamento tra diritto alle indagini, libertà di stampa e diritto alla riservatezza”.
Non è d’accordo il presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro. Questo ddl “è per noi invece un colpo inferto alla lotta contro la criminalità e un’offesa alla libertà d’informazione” afferma.

Nella polemica, interviene il capogruppo della Lega alla Camera Roberto Cota, è “del tutto strumentale visto che il ddl consente comunque di intercettare i reati contro la Pubblica Amministrazione così come venne richiesto” dal Carroccio. La corruzione va combattuta, incalza Maurizio Lupi (Pdl), ma “è sbagliato” trasformare le intercettazioni in un’arma di lotta politica per “denigrare i nemici da abbattere”.
Lo “Stato di polizia”, assicura invece Luigi De Magistris (Idv), lo sta creando Berlusconi. Le sue dichiarazioni “mistico-deliranti”, aggiunge, “preoccupano circa il suo stato psichico, ma anche in merito al destino del Paese” dove la giustizia “è ormai un target da colpire ad ogni costo”.

Il ddl intercettazioni, intanto, è all’esame della commissione Giustizia del Senato e il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato al prossimo 3 marzo.

(Traqtto da Aprile Online)