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C’e’ ancora chi ha il coraggio di negare la realtà, a proposito della presenza mafiosa sul nostro territorio?

C’e’ ancora chi ha il coraggio di negare la realtà sulla presenza mafiosa in provincia di Latina?

 

 

 Se si potessero far ascoltare ai cittadini tutti, basterebbe divulgare il contenuto delle intercettazioni telefoniche fatte nell’ambito della “Formia Connection”. In quelle intercettazioni furono fatti nomi di esponenti politici ben noti nella nostra provincia. 

 

Purtroppo, molti fanno finta di dimenticarsene. 

 

Come si fa finta di ignorare quanto da decenni la Direzione Nazionale Antimafia, le Direzioni Distrettuali Antimafia di Roma e Napoli, il Ministero degli Interni, il Presidente della Corte di Appello di Roma, la Direzione Investigativa Antimafia, varie Commissioni Parlamentari Antimafia e tanti altri organismi istituzionali e non stanno denunciando circa la massiccia presenza mafiosa sul nostro territorio. 

 

Purtroppo ancora non si indaga come si dovrebbe circa le responsabilità oggettive o soggettive di segmenti del mondo della politica per quanto riguarda il problema dell’insediamento delle mafie in provincia di Latina. 

 

Produce danno alla nostra economia chi ha consentito e consente l’insediamento sul nostro territorio di soggetti e famiglie mafiose, non chi, al contrario, denuncia tale situazione, opponendosi all’invasione definitiva. 

 

L’aver consentito, con il rilascio di concessioni edilizie, la mancata vigilanza sul sistema di compravendite immobiliari o di passaggi di proprietà, l’approvazione di piani urbanistici e quant’altro, l’insediamento sul nostro territorio e l’inserimento nel nostro tessuto economico e sociale di soggetti in odor di camorra, ’ndrangheta, cosa nostra ed anche di mafie straniere, è atto estremamente deplorevole che non ammette giustificazione alcuna. 

 

Negare la realtà dei fatti, accertati e dichiarati dalla magistratura specializzata, –che vedono, peraltro, il consolidarsi anche di una mafia tutta locale-, è altrettanto deplorevole perché abbassa il livello di attenzione e di guardia da parte dei cittadini e determina fenomeni di ulteriore sfiducia dei cittadini nei confronti di istituzioni che appaiono disattente e sonnolente nei confronti di soggetti criminali travestiti spesso da “colletti bianchi”. 

 

Se certi uomini politici locali, anziché contestare sulla stampa dati e notizie acclarati e resi pubblici da magistrati autorevoli e seri, cominciassero ad essere, essi per primi, alfieri della legalità, quanto ne guadagnerebbe l’intera nostra collettività

 

A conclusione, ci dispiace di entrare subito in polemica con il nuovo dirigente del Commissariato della Polizia di Stato di Formia Cristiano Tatarelli, il quale in un intervista alla stampa, ha parlato di… ”tentativi di infiltrazione”! Stiamo ancora a questo, dr. Tatarelli???!!!… 

 

Cominciamo male, dr. Tatarelli. Prima di parlare si informi bene, legga bene gli atti e, soprattutto, cominci ad indagare sulla “PROVENIENZA” dei capitali investiti e che dovranno essere investiti, sulla “tracciabilità “di tali capitali e via via fino alle responsabilità di politici. 

 

LA SEGRETERIA