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Cassino, in fiamme l’auto del vice sindaco. Cause accidentali?

Due auto in fiamme ieri notte a Cassino, una è quella del vicesindaco Michele Nardone. L’auto dell’amministratore comunale era parcheggiata sotto casa sua, nel cortile di una palazzina in via Bellini, proprio di fronte alle scuole medie di Biasio.

Le fiamme si sono sprigionate intorno alle 4 del mattino. Hanno interessato in modo particolare la parte anteriore dell’auto, una Lexus, che è stata distrutta dal fuoco. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Cassino che hanno subito rassicurato il vicesindaco, parlando di un rogo divampato per cause accidentali. Non ci sono quindi elementi che lascino propendere per la pista del dolo. Ma gli investigatori, considerando anche la carica ricoperta da Michele Nardone, non hanno voluto tralasciare nulla. Per questo, nella mattinata di ieri, gli agenti del commissariato di Cassino, coordinati dal dirigente, il vicequestore Gianfranco Simeone, sono andati a verificare quanto accaduto. Sul posto anche la polizia scientifica per i rilievi di rito. Nardone infatti, specie negli ultimi tempi, si è battuto molto per i temi della sicurezza e della legalità, attaccando in modo diretto la criminalità organizzata. Per questo gli investigatori hanno voluto andare a fondo per escludere la pista del dolo. Ma le fiamme nella nottata di ieri hanno interessato anche un’altra zona di Cassino, via Di Biasio, nei pressi della Chiesa Madre. Una Fiat punto che era parcheggiata lungo la strada ha preso fuoco, finendo contro la serranda di un supermercato, danneggiato dalle fiamme. Anche in questo caso i vigili del fuoco non hanno trovato elementi che facciano pensare al dolo. Il caso è stato seguito dai carabinieri. Gli uomini del capitano Grimaldi, intervenuti sul posto, hanno accertato che il fuoco è partito a causa di un corto circuito, che ha interessato il motorino di avviamento della vettura: non è stato trovato alcun innesco e poi alcuni testimoni hanno raccontato di aver visto la macchina che, dopo l’incendio, è finita contro il negozio.

(Tratto da Il Tempo – Frosinone)