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Caso Ruby: Berlusconi contumace. Processo per prostituzione minorale slitta alla fine di maggio. Intanto maggioranza all’opera per evitare i processi al premier

Ruby non si costituirà parte civile. Berlusconi ha consentito l’apertura del procedimento. Giornalisti di mezzo mondo nel tribunale di Milano

Il premier Silvio Berlusconi è imputato per concussione e prostituzione minorile. Vota

Roma, 6 apr. (TMNews) – Il processo per il caso Ruby, in cui il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è imputato di concussione e prostituzione minorile, è stato rinviato al 31 maggio. Il premier ha fatto sapere attraverso l’avvocato Giorgio Perroni, di essere assente per impegni istituzionali ma di consentire che si proceda senza di lui all’udienza per il caso Ruby, avviata al palazzo di Giustizia di Milano. I giudici ovviamente lo dichiarano contumace.

“Sono a Roma per presidere il comitato denominato ‘crisi Libia’”. E’ questo il messaggio contenuto in tre righe provenienti da palazzo Chigi con cui il segretario generale Manlio Strano ha spiegato ai giudici del processo per il caso Ruby il motivo dell’assenza di Berlusconi.

Karima El Maroug, in arte Ruby, non si costituirà parte civile nel processo dove lei è considerata parte offesa rispetto al reato di prostituzione minorile. Lo ha annunciato il legale della

ragazza, Paola Boccardi.  “Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi vuole esserci, partecipare ad ogni udienza, è ovvio compatibilmente con gli impegni istituzionali”, ha detto l’avvocato Perroni.

L’aula del palazzo di Giustizia è piena di giornalisti dei media di mezzo mondo, e di poliziotti e carabinieri, in divisa e in borghese.

In aula non sono state fatte entrare telecamere. Il procuratore generale di Milano, Manlio Claudio Minale, “l’uomo vestito di silenzio” (ipse dixit, ndr.) ha mantenuto la sua posizione, confermando da responsabile della sicurezza del palazzo di giustizia il divieto di ingresso a cine-operatori e fotografi. Il no però non è definitivo. Infatti, si sta lavorando a una mediazione per il prosieguo del processo (c’è chi dice già per oggi), ammettendo la sola Rai, servizio pubblico, che poi passerebbe le immagini alle altre emittenti.

(Tratto da Virgilio Notizie)