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Caso Latina

6 gennaio 2005

COMUNICATO STAMPA

Noi dell’Associazione “A. Caponnetto” difendiamo le istituzioni democratiche. Non vogliamo, quindi, essere annoverati fra coloro che – coscientemente o non – ne abbassano quotidianamente il livello di credibilità.
Se non fosse per questo, sfideremmo in un pubblico dibattito – alla presenza, ovviamente, di investigatori e magistrati dalle DIA, della DDA, della DNA, delle varie Procure della Repubblica che si sono interessate al “caso Latina”, ed anche dell’attuale Sottosegretario agli Interni, che di recente ha parlato di “imprenditori locali” collusi con le mafie – Presetto, Questore, colonnelli dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, per chiedere loro:
1) cosa intendono per “mafia”;
2) chi sono i “mafiosi”;
3) cosa essi stanno facendo – o hanno fatto . per contrastare efficacemente la mafia.

Senza nulla togliere a quanto meritoriamente essi hanno fatto in altri campi, noi vorremmo sapere, per quanto riguarda la lotta alla criminalità organizzata:
a) quante indagini patrimoniali sono state fatte finora,
b) quanti “beni” cono stati (da parte degli organi di Latina) sequestrati e confiscati alle mafie;
c) a quanto ammontano i capitali”sporchi” finora individuati (quelli già investiti e quelli in procinto di essere investiti):
d) se essi sanno che già negli anni ’80, i famosi “catanesi” “lavoravano” a Latina ed in provincia di Latina;
e) se sono state compiute indagini sugli investimenti di gruppi campani (ed anche…”cinesi”) sul litorale di Fondi-Sperlonga; su quanto sta avvenendo a Cisterna con la vicenda ex Good Year-Meccano; a Sabaudia, dove si dice che stia ripartendo la famosa operazione “ippodromo”, oltre alla storia dei rifiuti ; sul porto di Gaeta; sul versante dei rapporti fra mafie ed esponenti politici (come mai non vengono denunciati all’Autorita Giudiziaria quei Sindaci che hanno rilasciato e continuano a rilasciare licenze, concessioni, autorizzazioni ad elementi collegati alla criminalità organizzata?);
f) se Questura, Commissariati, Stazioni, Brigate e Comandi vari hanno provveduto o meno a costituire squadre “efficienti” ed “attrezzate” di investigatori esperti, soprattutto sul piano finanziario e patrimoniale, nell’azione di contrasto della criminalità organizzata.
Tutti gli altri dati, snocciolati in questi giorni, ci interessano fino ad un certo punto, in quanto vanno collocati nel quadro di una normale routine investigativa e non ci tranquillizzano per quanto riguarda l’attività, ormai consolidata delle mafie sul nostro territorio.

La Segreteria