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Caserta, dopo l’inchino al socio del boss interviene l’amministrazione giudiziaria. “Procedure di licenziamento avviate”

Il Fatto Quotidiano, Mercoledì 10 agosto 2016

Caserta, dopo l’inchino al socio del boss interviene l’amministrazione giudiziaria. “Procedure di licenziamento avviate”

Durante la festa al centro commerciale Jambo di Trentola Ducenta, in amministrazione giudiziaria dopo il sequestro per camorra. Secondo i pm l’azionista di maggioranza occulto è direttamente Michele Zagaria. Dopo la denuncia del Fatto e il video pubblicato sul nostro sito, il gip concede cinque giorni perché emergano i nomi di “dipendenti che non risultino in linea con la gestione della struttura sotto sequestro”

di Nicola Baldieri

Dopo la vicenda dell’inchino all’ex proprietario del centro commerciale Jambo di Trentola Ducenta, dura presa di posizione di ferma condanna da parte degli amministratori giudiziari. L’imprenditore Alessandro Falco, attualmente detenuto perché ritenuto dalla Dda di Napoli prestanome e socio di fatto del superboss dei casalesi Michele Zagaria, finì in carcere nel dicembre del 2015 per associazione per delinquere di stampo mafioso. Nella serata di domenica scorsa Falco era stato salutato dal palco della manifestazione canora conclusiva e omaggiato, con il fratello Ortensio, di una targa commemorativa dal presentatore della kermesse goBeerExpo 2016, lo showman Dino Piacenti.

Una dieci giorni di eventi culturali e concerti che ha visto alternarsi dal palco allestito nel parcheggio del centro commerciale Jambo comici e musicisti, con l’evento finale affidato al rapper salernitano Rocco Hunt. Gli organizzatori erano stati regolarmente autorizzati dall’autorità giudiziaria intervenuta nello scorso dicembre quando fu disposto il sequestro della struttura commerciale in seguito all’arresto del titolare e di numerosi amministratori pubblici del comune di Trentola. Non si è fatta attendere, dunque, la risposta degli organi preposti al controllo. Dopo una dettagliata relazione degli amministratori giudiziari sull’accaduto, il Gip di Napoli Federica Colucci, nel suo provvedimento ha usato parole durissime nei confronti di coloro che si sono resi protagonisti e che hanno segnato negativamente l’evento conclusivo di domenica: “I comportamenti sono gravissimi. È inaccettabile che una persona, di fatto pagata dallo Stato, pubblicamente elogi e ringrazi un uomo attualmente detenuto perché lo stesso Stato gli contesta reati gravissimi” di mafia. Su richiesta del pubblici ministeri Catello Maresca in forza alla Distrettuale Antimafia partenopea e Francesco Curcio della Direzione Nazionale Antimafia, il Gip Colucci, nella giornata di ieri ha avviato un’indagine interna e iniziato la procedura per il licenziamento di dipendenti che non risultino in linea con la gestione della struttura posta sotto sequestro giudiziario. Concessi dal giudice cinque giorni allo showman Piacenti per chiarire “chi ha redatto il foglio che ha letto sul palco” e al direttore commerciale Edmondo Pedone chiarimenti su “i motivi che lo hanno portato ad accettare la targa”.

Disposto dai magistrati partenopei Maresca e Curcio il sequestro del video della manifestazione e delle targhe premio e di tutta la documentazione relativa all’evento.