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Casal di Principe invasa, 25 mila persone contro le mafie. Quando si sveglia la Chiesa nel Lazio?

Manifestazione promossa dall’associazione Libera in ricordo di don Giuseppe Diana, sacerdote ucciso dalla camorra. Ragazzi provenienti da 60 scuole di tutta Italia. Il 21 marzo a Napoli la giornata della memoria e dell’impegno per le vittime di tutte le mafie

Venticinquemila persone, studenti provenienti da 60 istituti di tutta Italia, hanno partecipato questa mattina a Casal di Principe alla manifestazione promossa dall’associazione Libera, in ricordo di don Giuseppe Diana, il sacerdote ucciso dalla camorra 15 anni fa. L’evento fa parte delle iniziative in preparazione alla Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime di tutte le mafie in programma sabato 21 marzo a Napoli. “Lo Stato deve dare come diritto ciò che la mafia dà come favore”, ha detto il fondatore e presidente dell’associazione, don Luigi Ciotti, dal palco allestito in piazza. Prima della manifestazione i genitori di don Peppino Diana e Luigi Ciotti hanno firmato il protocollo d’intesa per la nascita della prima cooperativa che sorgerà a Castelvolturno e Cancello Arnone, “Le terre di don Peppe Diana-Libera Terra”, che sui terreni confiscati ai Casalesi produrrà la mozzarella della legalità. Il piano d’impresa prevede la realizzazione di una fattoria sociale sperimentale in grado di produrre energia da fonti rinnovabili (sole e biogas); fortemente attenta alla salubrità e qualità dei prodotti e del territorio e alla formazione delle maestranze del comparto.

Poi una lunghissima marcia, formata per la maggior parte dagli studenti delle scuole di diverso grado, che ha attraversato le vie della cittadina. Ogni istituto ha poi deposto una fiaccola ai piedi del palco da dove sono stati letti i nomi delle 900 vittime delle mafie, di fronte alle istituzioni locali, tra gli altri, il sindaco della città, Cristiano Cipriano, il governatore Bassolino, il presidente della Regione Lazio, Nicola Marrazzo, rappresentanti delle forze dell’ordine e i 500 familiari delle vittime riunite dal Coordinamento di Libera. Il loro rappresentante, Giacomo Lamberti, ha chiesto alle istituzioni una maggiore difesa e assistenza a sostegno delle loro iniziative ma anche per i costi che la lunghezza dei processi costringe a sostenere.

Diverse testimonianze sono venute proprio dagli studenti che hanno svolto un lungo cammino di preparazione ognuno concentrandosi su una vittima innocente della criminalità. Ai genitori del sacerdote è stata consegnata una targa.

A loro si è rivolto don Luigi Ciotti nel ricordare la figura di un profeta, di un sacerdote che ha saputo dare voce agli innocenti. “La Chiesa non deve puntare agli eventi ma essere impegnata 365 giorni all’anno- ha proseguito il fondatore di Libera-, senza fare sconti e senza avere paura, rifiutando la propria presenza quando sono coinvolti i camorristi”. Poi, rifacendosi, al tema individuato da Libera per la giornata del 21 marzo di quest’anno, ha concluso: “La bellezza può essere riconosciuta solo da uno sguardo di trasparenza e speranza. Siamo qui non per dirci grazie ma perchè è nostro dovere farlo”.

(tratto da Agenzia Dire)