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Camorra, Lepore: senza intercettazioni chiuderemmo

Pasquale Russo bloccato in un casolare in Irpinia. Ieri era stato arrestato il fratello Salvatore

NAPOLI – “Senza intercettazioni chiuderemmo i battenti”. Il procuratore della repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore, ribadisce l’essenzialità di questo strumento nelle indagini contro la camorra: anche il blitz dellascorsa notte che ha portato all’arresto del superboss Pasquale Russo e del fratello Carmine è avvenuto grazie all’impiego di moderne tecnologie di ascolto e sorveglianza. “Molte volte – sottolinea il procuratore – raggiungiamo i colpevoli perché li sentiamo. Le intercettazioni per noi sono uno strumento di controllo del territorio: è chiaro che vanno impiegate in modo corretto e moderato, ma se non le avessimo non vedo come potremmo trovare i latitanti, in contesti caratterizzati da diffusa omertà e dall’assenza di testimoni disposti a farsi avanti”. Tra l’altro, anche i clan si dotano di strumenti tecnologici per sfuggire alle forze dell’ordine: nel covo dei Russo c’erano un visore notturno e un rilevatore di microspie, ed è noto chela cosca utilizzasse anche degli scanner per inserirsi nelle frequenze radio delle forze dell’ordine. “Usano i nostri metodima con risorse economiche di gran lunga superiori”, commenta Lepore.

Lepore fa sapere di aver “svegliato Maroni e Alfano” per dare loro la notizia del nuovo arresto, “ma anche per ricordare che ci servono mezzi” perché le operazioni non possono essere condotte “a costo zero”.

Il latitante Pasquale Russo, 62 anni, capo storico ed indiscusso dell’omonimo clan camorristico, latitante dal maggio 1993 ed inserito da oltre 16 anni nell’elenco dei 10 latitanti più pericolosi a livello nazionale, più volte condannato all’ergastolo per vari omicidi e per associazione per delinquere di tipo mafioso. Ieri era toccato al fratello minore, Salvatore, arrestato dalla polizia. A coronamento di indagini effettuate insieme al Ros, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, i carabinieri hanno fatto irruzione in un casolare di Sperone (Avellino) sorprendendo il latitante insieme al fratello Carmine, 47 anni, a sua volta latitante dal 2007 ed inserito nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi.

C’era anche una copia del libro “Lacamorra”, del giornalista Gigi Di Fiore, nel covo dove sonostati catturati i fratelli Pasquale e Carmine Russo a Sperone(Avellino). I carabinieri hanno sequestrato una pistola Berettacalibro 9×21 con matricola abrasa, due caricatori con relativemunizioni, un visore notturno e un rilevatore di microspie. Nelcasolare dove i due si nascondevano c’era anche una parrucca,probabilmente utilizzata per travestimenti.

(Tratto da ANSA)