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CAMORRA AD ARZANO

Il 21 febbraio scorso si è tenuto, presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Palazzo Serra di Cassano, con l’organizzazione dell’Associazione Nazionale per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto” un importante convegno avente come tema: “Giornalisti in terra di camorra– Dall’omicidio di Giancarlo Siani ad oggi – Quali misure per proteggere la libertà di stampa da interferenze, minacce e intimidazioni “.

Nell’occasione, alla presenza di Autorità di rilievo, sono state raccolte le testimonianze dei giornalisti minacciati e tra queste quelle del giornalista Mimmo Rubio che hanno destato maggiore interesse in quanto rappresentative dell’atroce realtà nella quale vivono i cronisti in terra di camorra, soprattutto in quei contesti ove settori della politica risultano condizionati dalla criminalità organizzata.

Mimmo Rubio è un giornalista che unitamente al suo collega Giuseppe Bianco, svolge la professione con serietà, imparzialità e soprattutto con coraggio. Con molti dei suoi articoli, Rubio ha denunciato l’invasività dei clan camorristici di Scampia sul territorio di Arzano e soprattutto episodi di infiltrazione di esponenti della criminalità organizzata in quella amministrazione comunale di Arzano, poi sciolta per infiltrazione mafiose dal Capo dello Stato con D.P.R. 23.2.2019 e contestuale insediamento di una Commissione governativa che è stata prorogata nelle funzioni con D.P.R. 01.10.2020 per ulteriori mesi sei a causa del permanere di fattori esterni potenzialmente idonei alla reiterazione di episodi affaristici-mafiosi nella realtà comunale. 

Purtroppo, Mimmo per questa suo contributo a disvelare sulla stampa tali inquietanti episodi e per la sua vicinanza alle Istituzioni è stato oggetto di minacce che hanno reso necessaria l’applicazione di misure di tutela. Per l’impegno profuso nella ricerca della verità sui fatti accaduti nell’amministrazione comunale sciolta per mafia, Rubio è stato oggetto di episodi che sembrano avere natura intimidatoria, tra questi si cita la querela presentata dell’ex sindaco, definita allo stato con sentenza n. 9667/2019 del 17.2.2020 emessa dal Tribunale di Napoli Nord con la quale gli articoli di stampa di Mimmo Rubio sono stati dichiarati pienamente legittimi.

Gli episodi più gravi, a danno di Mimmo Rubio, si sono visti la settimana scorsa, allorquando all’indomani dell’adozione delle misure anti covid da parte della Commissione governativa che amministrati il Comune di Arzano sciolto per mafia, Mimmo Rubio è stato affrontato e intimidito da un noto pregiudicato locale, tale Sergio Martino sorvegliato speciale (nell’occasione è dovuta intervenire in sua difesa la Giornalista Marilena Natale presente sul posto) e poi successivamente lo stesso Rubio è stato destinatario di animate proteste, per le misure anti covid messe in campo dalla Commissione Straordinaria, nonché di gravi minacce da parte di un gruppo di persone a volto coperto. Diversi video attinti dalla rete dei social ritraggono tra i facinorosi che protestano contro le misure anti covid di Arzano e contro Rubio persone ritenute vicino alla disciolta amministrazione comunale e tra gli altri anche tale Gennaro Moscato, proprietario del bar chiuso dall’Autorità locale per gravi irregolarità, nei cui locali si svolgevano i festeggiamenti elettorali con la partecipazione di Rosario Errichiello, già consigliere di maggioranza dell’amministrazione sciolta per condizionamento mafioso. Le inchieste di Mimmo Rubio hanno, tra l’altro, fornito un significativo contributo di spunto investigativo ai fini dell’adozione delle misure antimafia adottate dallo Stato per riportare la legalità ad Arzano.

I recenti episodi inscenati ad Arzano da frange della criminalità hanno dimostrato come le misure di contrasto al diffondersi del Covid, con le conseguenti necessarie limitazioni di mobilità personale, siano strumentalmente utilizzate contro le Istituzioni per finalità deviate rispetto all’interesse pubblico. Ne è la riprova quanto accaduto nella notte tra venerdì e sabato scorso a Napoli. I Videi diffusi sui social mostrano gruppi di soggetti con il volto coperto che incendiano cassonetti e aggradiscono le Forze di Polizia. L’arresto, nell’occasione, di due spacciatori di stupefacenti presenti tra i facinorosi, fa ritenere fondato ancora una volta il sospetto che la criminalità utilizzi queste iniziative per difendere i propri interessi criminali.

Un vivo ringraziamento viene rivolto alla Tenenza dei Carabinieri di Arzano che ha dimostrato anche nella difficile realtà Arzano, una elevatissima professionalità ed imparzialità e per questo motivo riteniamo sia stata oggetto, con riferimento ad operatori di grandi capacità investigative di quel presidio di legalità, di strumentali e fallaci critiche da parte di soggetti che hanno sostenuto l’amministrazione comunale sciolta per condizionamento camorristico.

Roma, 25.10..2020

Associazione Antimafia Caponnetto

contatti: 347 0515527 – 3381824523 – https://www.comitato-antimafia-lt.org