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Botte e vioenze continue in provincia di Latina a rappresentanti delle forze dell’ordine. Una provincia verso il baratro, senza se e senza ma…

BOTTE AL FINANZIERE, SPARI AL POLIZIOTTO. CHE SUCCEDE IN PROVINCIA DI LATINA?

Una lunga catena in provincia di Latina di attentati, spari, incendi, botte.

Ne sono vittime magistrati, come alcuni anni fa a Latina, carabinieri, poliziotti, finanzieri, vigili urbani.

Sotto attacco della criminalità sono quasi sempre rappresentanti della Giustizia e delle forze dell’ordine.

Gli episodi, antichi e recenti, non si contano.

Potremmo farne un lungo elenco.

L’altro giorno a Formia, dove è stato selvaggiamente aggredito e ferito un brigadiere della Guardia di Finanza; ora a Lenola dove si è sparato contro una macchina di un ispettore di polizia in servizio presso il Commissariato di Fondi.

Fondi, ancora una volta Fondi, dove macchine di carabinieri e finanzieri sono state bruciate più volte, mentre ad Itri si è sparato contro l’abitazione di un brigadiere della Guardia di Finanza in servizio a Fondi.

A Fondi, ancora una volta, dove si colpiscono i più bravi, i più solerti, con un disegno sottile di mandarli via, per… ”ragioni di sicurezza”… Dicono…

Una spirale di violenza a danno sempre di chi è chiamato a tutelare la legalità e la Giustizia.

Senza mai una parola di solidarietà e di vicinanza da parte della gente e della classe politica.

Vili ed oggettivamente mafiosi.

Il problema è tutto qua.

Al di là dei fatti di cronaca, che non significano di per sé alcunché, c’è un dato che inquieta: la tendenza a non tollerare la legalità e la giustizia.

Un territorio allo sbando, morale, economico, culturale, sociale e politico, dove le forze politiche, fatta qualche rara eccezione, non fanno quello che dovrebbero fare, dove i sindacati degli imprenditori non dicono una parola, quelli dei lavoratori, fatta qualche sporadica eccezione, fanno altrettanto, la Gerarchia ecclesiastica segue a ruota e così via.

Un quadro disarmante a fronte del quale le coscienze e le intelligenze pulite dovrebbero insorgere e non lo fanno.

E’ il quadro di una provincia, quella pontina, in mano alle mafie, al malaffare, al malcostume, alle ruberie, alle illegalità.

Senza dignità, senza un sussulto di orgoglio da parte di chi ne avrebbe le qualità e le capacità.

Un morto che cammina, uno zombi, destinati al baratro.

Ci si potrebbe accusare di non diffondere semi di speranza di fronte ad una situazione di disfacimento morale e materiale.

Non abbiamo la vocazione al catastrofismo, ma nemmeno vogliamo chiudere gli occhi di fronte alla realtà e nasconderla, come fanno tanti.

Il territorio del Lazio e quello del basso Lazio in particolare stanno scivolando sempre più verso il sud.

Un processo inarrestabile di meridionalizzazione da brivido, con modificazioni sul piano economico, ma soprattutto su quello culturale e sociale.

E politico!

“Terra nostra”, dicono i camorristi ed i mafiosi.

E “terra nostra” è.

Purtroppo.

In tutti i sensi…