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Boh!

Ogni giorno avvengono atti definiti di camorra. La criminalità organizzata e no è un macigno che pesa sullo sviluppo, sulla vita di tutti noi.

Non ci stanchiamo di ripeterlo. Ma a che serve? I buoni cittadini sono consapevoli che questo cancro è dentro, radicato nella società Si sa tutto della criminalità organizzata , degli affari, dell’economia che viene alimentata da traffici di ogni tipo. Eppure il popolo è soggiogato non dalla camorra che rapina, minaccia, corrompe, danneggia lo sviluppo, uccide. Il nostro popolo convive con l’idea che la camorra esiste e che , in qualche modo, determina scelte, incute timore, danneggia. La repressione che avviene successivamente al reato serve a poco. L’energia camorristica continua a traversare il filo distorto che alimenta parte della società

La cronaca giornalistica quotidiana riporta storie, episodi, che si rifanno ad ogni tipo di intimidazione, ad ogni prevaricazione, ad ogni violenza che si compie in nome di un potere che impone una sorta di padrinaggio in interi territori considerati soggetti a famiglie, clan, singoli criminali che impongono sudditanza.

Se sfuggono ai più i particolari comportamenti delle grandi organizzazioni che prosperano con traffici ed affari ad alto livello non sfugge l’attività di chi in modo delinquenziale vuole controllare un territorio e le attività che in esso si svolgono.

Ed ecco che, camorra o non camorra, la bomba alla pizzeria Sorbillo a Napoli ricorda a tutti i commercianti, agli abitanti delle nostre strade che qualcuno immagina di potere imporre con la forza la propria legge, che si configura, in genere, nella richiesta di soldi da esigere secondo scadenze stabilite.

Sappiamo che numerose sono le forme violente che alimentano la camorra. Ed anche le carenze dovute all’inerzia di chi ha responsabilità di natura diversa in un determinato territorio favoriscono questo potere alternativo, che si configura in una forma che è anti-Stato.

Intorno ai lavori pubblici, al lavoro nero ed alla mancanza di lavoro, intorno alle pratiche della burocrazia, delle amministrazioni pubbliche, intorno ai procedimenti per concorsi, intorno finanche ad attività usuali, come il parcheggio di un’auto o la richiesta di ricovero in ospedale, intorno anche al modo di gestire un’impresa si svolgono illecite attività.

Le pubbliche risorse spingono gruppi organizzati ad opere di prevaricazione verso altri per poter accaparrare utili non dovuti.

E poi i disastri che sono causati da eventi naturali che non hanno visto la prevenzione dovuta diventano occasione di illeciti arricchimenti .

Siamo alle solite. Il circuito è sempre uno soltanto: reato, proteste, indignazione di alcuni, silenzio…degli innocenti.

C’è chi chiede l’intervento del potere politico, della magistratura: C’è chi chiede repressione ed intervengono gli acchiappafantasmi.

La società non è fatta da buoni e da cattivi che vivono separati.

In ogni famiglia, in ogni organizzazione, in ogni categoria, tra i professionisti, tra imprenditori e commercianti, tra dipendenti pubblici e privati ci sono gli uomini della camorra e li immaginiamo anche seduti dinanzi a grandi scrivanie o come aggregati in commissioni di prestigio.Quando si leggono i nomi di persone arrestate per attività illecite il dato è evidente.

Addirittura Associazioni nate per contrastare i fenomeni camorristici possono avere come animatori ed iscritti persone di camorra. E numerosi fatti sono noti.

Noi continuiamo a ricordare alle Autorità delle Istituzioni che il loro compito è quello di fare una buona politica che potrà restringere l’espandersi della camorra. Continuiamo a dire ai cittadini che è giusto non lasciarsi intimidire, denunciare e non cedere alle intimidazioni.

Poi continuiamo a perseguire le finalità dell’Associazione e nessuno vuole essere considerato come un fiore da infilare nell’occhiello della giacca.

 

Francesco De Notaris –Vice Segretario nazionale Associazione A.Caponnetto