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Basta con le chiacchiere. Dopo che lo stesso governo centrale ha attestato che il Cassinate ed il Basso Lazio sono fortemente infiltrati dalle mafie, TUTTI al lavoro notte e giorno.

Da ora in avanti tutti i nostri sforzi saranno concentrati sull’obiettivo di far rendere le Procure della Repubblica, a cominciare da quella di Cassino, superattive nell’azione di contrasto delle mafie.

Esse dovranno ottenere/chiedere l’applicazione da parte della Procura Generale di Roma dell’art.51bis comma 3 del Codice di Procedura Penale che prevede la codelega ad indagare sui reati di mafia.

E’ tutto l’apparato dello Stato che deve velocizzarsi nel Lazio e, in particolare, nel Basso Lazio dopo anni di disattenzioni che ci hanno portati a registrare un ritardo di 25-30 anni rispetto a quanto è stato fatto in Campania dalle Procure contro la camorra.

Intanto i Prefetti di Latina, Frosinone e Roma tirino fuori dagli armadi la vecchia circolare dell’allora Ministro dell’Interno Napolitano, attuale Capo dello Stato, che disponeva l’integrazione dei Comitati Provinciali per la Sicurezza e l’ordine pubblico con i magistrati della DDA.

Solo con la presenza di questi ultimi si può avere contezza dell’effettivo livello di penetrazione delle mafie nel tessuto sociale, economico, politico dei territori del Lazio.

Altrimenti… sono per lo più chiacchiere al vento…

E’ inutile, dopo che finalmente un governo nazionale ha certificato che il Cassinate e tutto il basso Lazio sono territori a forte penetrazione mafiosa, sottolineare ancora che la situazione è grave, gravissima.

Sono state investite tonnellate di denaro di origine sospetta, consentendo, così, ai mafiosi di comprarsi tutto o quasi e di trasformare l’economia legale in economia in gran parte criminale.

Bisognerebbe prendere a calci e mandare a processo per concorso esterno in associazione mafiosa tutti coloro che fino ad ieri hanno tentato di nascondere la realtà, negando l’evidenza ed accusandoci di fare allarmismo.

Abbiamo dovuto subire insulti e quant’altro per aver sostenuto da sempre che anche a Cassino, oltre che in tutto il Basso Lazio, c’è mafia e ci sono i mafiosi.

Giova ricordare una vecchia trasmissione di Extratv durante la quale avemmo un acceso dibattito con noti esponenti politici che contestavano la nostra tesi.

Come giova ricordare le accuse formulateci attraverso la stampa proprio da persone autorevoli che abitano a Cassino.

Ma tant’é.

Da oggi in poi le cose dovranno cambiare e noi siamo determinati a spenderci fino allo stremo delle nostre forze per farle cambiare.

A costo di cominciare ad organizzare, oltre che convegni, manifestazioni di protesta davanti ad alcune sedi politiche ed istituzionali.

Basta con commemorazioni, ricostruzioni storiche e quant’altro.

Da oggi si parla esclusivamente di problemi attuali e si denunciano carenze, omissioni ed eventuali collusioni di chi deve lavorare e non lavora.