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AVVISO DI GARANZIA AL VICE PREFETTO PALMIERI, padrino al battesimo del figlio di Scialdone

 AVVISO DI GARANZIA AL VICE PREFETTO PALMIERI, padrino al battesimo del figlio di Scialdone. L’ennesimo atto di generosità di Casertace nei confronti di una Prefettura che andrebbe commissariata per infiltrazioni camorristiche. E chi dice che non è così è solo un ipocrita

Cosa sarebbe successo se Casertace se, scorso, non avesse scritto l’articolo dopo la nomina del vice prefetto a commissario del Comune di Piedimonte Matese?

CASERTA – Le famose quattro domande poste al prefetto di Caserta dal nostro giornale (CLICCA QUI) erano legate ad una dinamica giudiziaria che non può non considerare, oggi, un aspetto di facile comprensione: ritenere Alberto Di Nardi e la Dhi, aggiungendovi magari la Termotetti, Impresud e la Gesia, le uniche agenzie imprenditoriali malate del settore rifiuti, è, semplicemente una sciocchezza, che parte da un presupposto sbagliato, e cioè che gli antichi poteri malavitosi che hanno gestito il sistema siano ormai disattivati o messi in condizione di non nuocere da esimi apparenti.

Quando al prefetto De Felice abbiamo detto chiaramente che la nomina di Luigi Palmieri a commissario del Comune di Piedimonte lasciava sconcertati, denotando una scarsa attenzione e una colpevole scarsa conoscenza, da parte della massima autorità di governo, delle troppe connessioni e del viluppo di relazioni inconfessabili sviluppatesi tra la Prefettura di Caserta e la camorra locale, attraverso anche la politica, non volevamo certo dire che il viceprefetto Palmieri fosse il Belzebù di tutto ciò.

Volevamo dire, invece, che Palmieri è una tessera di un mosaico di mentalità, prima ancora che di prassi.

Palmieri è indagato da tempo, e non solo dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per la violazione dei segreti d’ufficio e per essere entrato a gamba tesa nella dinamica dei rifiuti, dei grandi appalti, relazionandosi con scelte improvvide di affiliazione padrinale anche ad attori protagonisti, ex attori protagonisti o apparenti ex, del più grnade business sviluppatosi in provincia di Caserta degli ultimi vent’anni.

L’attività di Palmieri è sotto strettissima osservazione anche da parte di altre Procure, anche da parte della Dda di Napoli.

Nel caso specifico Palmieri, padrino di battesimo del figliolo di Antonio Scialdone, avrebbe avvertito quest’ultimo, quando Scialdone lavorava con Di Nardi nella Dhi, sulla opportunità di non legare la propria attività a quelle di imprese in odore di interdittiva e in odore di uscita dalla white list.

Cose che, improvvidamente, i prefetti di prima e quello di oggi, che ora speriamo legga Casertace con l’attitudine di chi sa che questo è l’unico giornale che racconta i fatti, mentre gli altri no, che questo è l’unico giornale che dovrebbe invitare in Prefettura il 2 giugno, hanno consentito.

Rifletta, De Felice, e lavori, insieme alle autorità che lo possono aiutare, sulle vite professionali e anche su quelle personali di chi lo affianca.

Perchè se ci fosse una legge che prevedesse il commissariamento delle Prefetture, quella di Caserta dovrebbe essere commissariata per infiltrazione camorristica.

 

PUBBLICATO IL: 25 settembre 2016 ALLE ORE 12:41 fonte:www.casertace.net