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Avviamo un accurato screning di residenze ed utenze sul territorio di Sperlonga!

APRIAMO UNA FINESTRA SUL TERRITORIO DI SPERLONGA E CONTROLLIAMO BENE SE CI SIANO INSEDIAMENTI SOSPETTI

L’abbiamo trascurato finora ed ammettiamo la nostra colpa.

Ma non ce la facciamo a stare allo stesso tempo appresso a tutte le situazioni della regione.

Non abbiamo, comunque, mai ritenuto un qualsiasi pezzo dell’’intero territorio del sud pontino indenne dal pericolo di insediamenti sospetti.

E quello di Sperlonga è territorio del sud pontino.

Fondi, Monte San Biagio, Lenola Gaeta, Itri, Formia, Minturno, SS. Cosma e Damiano, Castelforte. Spigno Saturnia e le isole sono tutti centri che fanno parte del sud pontino.

E su tutti- nessuno escluso – abbiamo sempre chiesto di avere i riflettori particolarmente accesi.

Non vediamo il motivo per cui, essendo le mafie insediate dappertutto, non debbano esserlo anche a Sperlonga, un territorio, peraltro, molto appetibile, vista la sua importanza e la sua notorietà dal punto di vista turistico.

Investimento che produce ricchezza o luogo di ritiro o di villeggiatura, avere una villa, una casa, un esercizio a Sperlonga non è come averli in un luogo qualsiasi.

Il sospetto ci è nato leggendo un elenco di insediamenti di gente tutta proveniente dalle province di Napoli e Caserta.

Intendiamoci: non è detto che essere campani significa per forza essere camorristi.

Abbiamo in Campania molti amici perbene, gente pulita che soffre la sua condizione di inevitabile costrizione ad una convivenza con altra gente che non lo è affatto.

Ma certi nomi ci allarmano, anche se si può trattare di casi di omonimia.

Ecco perché riteniamo che sia quanto meno opportuno che carabinieri, polizia di stato e guardia di finanza, oltre che DIA, facciano un approfondito screening di tutte le residenze e le utenze non solo nella parte storica di Sperlonga, ma, soprattutto, in quella nuova.

Fugheremmo tanti sospetti. E paure!