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Assassinato il sindaco ecologista. Un agguato di stampo mafioso. L’Associazione “Caponnetto” si inchina di fronte a questa ennesima vittima delle mafie

Il primo cittadino di Pollica freddato in strada. “Onesto, dava fastidio”. Angelo Vassallo era preoccupato. Aveva declinato anche l’invito al festival di Venezia

Lungo la strada inerpicata verso la collina ora è rimasto solo un fascio di fiori di campo. Ma proprio qui, domenica sera intorno alle 22.15, nove colpi di pistola calibro 9 per 21 hanno spezzato l´incantesimo di Acciaroli, la «Portofino del Cilento», la località turistica vanto di tutta la Campania per la «bandiera blu» simbolo del mare pulito esibita con orgoglio all´inizio della stagione estiva, Uno, forse due sicari hanno bloccato l´auto di Angelo Vassallo, 57 anni, sindaco di Pollica, (il comune di cui fa parte Acciaroli) amministratore descritto da tutti come un uomo onesto che non esitava a schierarsi contro ogni forma di illegalità. Gli hanno sparato a bruciapelo con inaudita ferocia. L´omicidio profana il paradiso delle vacanze scelto da Mario Martone per girare il suo film “Noi credevamo” in concorso a Venezia. Proprio in Laguna Vassallo era atteso ieri, poi aveva cambiato programma chiedendo a un assessore di rappresentare il Comune. E ha trovato la morte. Adesso un´intera comunità è sotto choc.

Le indagini sono state avviate dalla Procura di Vallo della Lucania, guidata dal procuratore Giancarlo Grippo e dal pm Alfredo Greco, insieme alla Direzione distrettuale della Procura di Salerno diretta dal procuratore capo Franco Roberti. Greco, che conosceva personalmente il sindaco, ragiona: «Era un uomo attestato sul terreno della legalità. Può essersi messo di traverso nei confronti di qualcuno. Andava avanti senza accettare compromessi, né raccomandazioni. E senza consentire l´ingresso nelle attività economiche di capitali discutibili». Negli ultimi tempi, Vassallo era apparso preoccupato. Ma a chi poteva aver dato tanto fastidio? Impossibile non pensare a verosimili tentativi di infiltrazione della camorra nelle attività commerciali e negli appalti del porto turistico di Acciaroli, agli appetiti che la positiva immagine della località cilentana ha suscitato in ambienti malavitosi. Interessi che il sindaco potrebbe aver contrastato con il rigore che oggi tanti gli riconoscono. Non a caso, un amico magistrato come Raffaele Marino, a lungo pm anticlan a Napoli, oggi procuratore aggiunto a Torre Annunziata, ipotizza in un «no alla camorra» la chiave del delitto.

In queste ore vengono esaminati tutti gli spunti. Come i sospetti che il sindaco aveva manifestato su un´asta relativa a un immobile del valore di circa 200 mila euro che si trova nella zona del porto. Su quell´affare avevano messo gli occhi personaggi che lui aveva ritenuto legati ad ambienti poco trasparenti. E grazie all´intervento di Vassallo l´operazione era saltata. Si guarda, naturalmente, anche alle invidie e inimicizie che una personalità forte e schietta come quella del sindaco aveva suscitato sul territorio e che avevano persino spinto un ex amministratore locale, morto di cancro esattamente dodici mesi fa, ad affiggere quattro anni or sono un manifesto a lutto con il nome di Vassallo. Intanto i carabinieri lavorano alla scena del delitto.

Il corpo senza vita è stato scoperto dal fratello Claudio dopo che la moglie aveva lanciato l´allarme non vedendolo rincasare. Aveva il cellulare ancora tra le mani, probabilmente ha provato a chiedere aiuto. L´orologio al polso era fermo alle 22.15. Dopo il delitto, sono arrivati messaggi bipartisan di cordoglio e grande stima nei confronti della vittima: dal segretario del Pd Pier Luigi Bersani, a Walter Veltroni, ai ministri delle Politiche Agricole Giancarlo Galan e delle Pari opportunità Mara Carfagna. Il ministro dell´Interno Roberto Maroni ha contattato personalmente il procuratore di Salerno. Tutti chiedono giustizia. L´Anci, l´associazione dei Comuni, attraverso il presidente regionale Nino Daniele, ricorda «le condizioni difficili e le asprezze che i sindaci si trovano a fronteggiare, il più delle volte in solitudine». Oggi una fiaccolata silenziosa sfilerà lungo le strade di Acciaroli, il paradiso ferito a morte.

Patrizia Capua e Dario Del Porto
(Tratto da Repubblica)