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Arrestato a Roma uno dei superboss della ‘ndrangheta. Era latitante da 10 anni ed era proprietario, insieme anche a cittadini romani, di ville, cliniche, società e così via

ARRESTATO A ROMA UNO DEI SUPERBOSS DELLA ‘NDRANGHETA PIU’ PERICOLOSI. ERA LATITANTE DA 10 ANNI ED E’ RISULTATO PROPRIETARIO, INSIEME AD ALTRE 4 PERSONE ANCHE ROMANE, DI CLINICHE, SOCIETA’, VILLE HOLLYWOODIANE, DECINE DI MACCHINE DI LUSSO, TERRENI E COSI’ VIA.


SAREMMO CURIOSI DI CONOSCERE DALL’EX PREFETTO DI ROMA SERRA- DEPUTATO PRIMA DI FI ED ORA DEL PD, IL QUALE HA SEMPRE NEGATO LA PRESENZA MAFIOSA NELLA CAPITALE – UN PARERE CIRCA LA MASSICCIA PRESENZA NELLA CAPITALE E NEL SUO HINTERLAND DI BOSS E CAPITALI DI TUTTE LE MAFIE, STRANIERE ED ITALIANE.


Saremmo curiosi di ricevere un commento dall’On. Achille Serra, fino a qualche anno fa appena Prefetto di Roma ed attuale deputato del Partito Democratico, circa la massiccia presenza di boss e capitali nella Capitale.

Gradiremmo anche una sua risposta ad una domanda che ci brucia: se ci fosse stata una maggiore attenzione nel passato e non ci fosse stata una sorta di ostinazione nel non voler prendere atto di una realtà che si sta rivelando sempre più drammatica, saremmo arrivati a questo punto?

Roma è il crocevia di tutte le mafie, i grandi affari, i grandi imbrogli, le grandi collusioni.

Ora che Dio ci aiuti! Dobbiamo essere grati a carabinieri, poliziotti, finanzieri e magistrati, -che operano senza sostegno né da parte di uno Stato, che taglia i fondi sulla sicurezza, né da parte della politica, alcuni segmenti della quale sono talvolta addirittura collusi con le mafie, né da parte dei cittadini, fatta qualche eccezione, che dormono sonni tranquilli – se si riesce ancora a raggiungere qualche risultato positivo nella lotta alla criminalità organizzata.

Ma noi non vogliamo seminare pessimismo se sosteniamo che quello che si riesce ad ottenere di positivo rappresenta la classica goccia nell’oceano perché riteniamo che, per colpa di noi tutti, è ormai quasi tutto il tessuto economico e sociale del Paese che è marcio. L’Italia occupa i primi posti nella graduatoria internazionale dei Paesi più corrotti. E tale situazione ha consentito alle mafie (quando parliamo di mafie non limitiamoci a parlare solamente di quella cosiddetta “militare”, ma, piuttosto, parliamo di quella più pericolosa, la “borghesia mafiosa”, quella dei colletti bianchi annidati nei mondi delle professioni, della politica e delle stesse istituzioni) di conquistare una posizione egemone.

Purtroppo il mondo dell’informazione, fatta qualche eccezione, è molto avaro nella pubblicazione di servizi circa le operazioni di magistratura e di forze dell’ordine in materia di lotta alle mafie. O, peggio! Ci vengono propinate notizie che riguardano il solo aspetto della cronaca pura e semplice. Non vengono analizzati i “perché “ di tutto ciò, le responsabilità, le connivenze, le omissioni.

Poi, quando “La Repubblica”, -alla quale va dato atto di essere uno dei pochi, pochissimi giornali italiani che ha dedicato un’intera pagina alla notizia dell’arresto a Roma del superboss della ‘ndrangheta Carrello, proprietario insieme ai suoi sodali, addirittura di cliniche convenzionate, ristoranti, società, imbarcazioni da nababbi, terreni, ville faraoniche, non solo nella Capitale e nella provincia di Roma, ma anche in quelle di Latina e Frosinone e, probabilmente, altrove –; e, inoltre, quando leggiamo che questo signore era latitante da 10 anni, ci viene spontaneo domandarci e domandare se tutto ciò sarebbe stato possibile se questo individuo, ed i suoi sodali, romani e non, non avessero beneficiato di “coperture” adeguate.

E’ lo stesso discorso che bisognerebbe fare ogni volta che viene catturata questa gente, da Totò Riina, a Provenzano, a Schiavone e quant’altri!

Sembra di trovarci in presenza della tele di Penelope.

Carabinieri, poliziotti, finanzieri, magistrati lottano, vengono uccisi, insultati e perseguitati, malpagati e senza mezzi e c’è, poi, sempre “qualcuno”, nella politica e non raramente nelle istituzioni, che… ”copre” e fa gli affari con i mafiosi.

E i cittadini, fatta qualche eccezione, dormono… sonni tranquilli!