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Approvato dalla maggioranza il Decreto Sicurezza. Il via alle ronde

Il Senato della Repubblica si appresta a confermare il testo del disegno di legge per la Sicurezza approvato il mese scorso dalla Camera dei Deputati. Oggi infatti il governo ha incassato il sì a due dei tre voti di fiducia previsti. Rimane soltanto la terza e ultima fiducia (prevista domani mattina alle 9,30) e il voto finale. Entro le 13 di domani, quindi, dovrebbe diventare legge il testo che istituisce il reato di immigrazione clandestina e che consente ai cittadini di organizzarsi in forma associata per presidiare il territorio, ovvero le ronde

Il governo ha incassato al Senato la fiducia su due dei tre articoli del ddl sicurezza, modificato dalla Camera. Domani mattina è fissato l’ultimo voto di fiducia sul terzo articolo e dopo sarà approvato in via definitiva il provvedimento considerato come uno dei punti di forza del programma del centrodestra.
La fiducia posta in mattinata, che segue l’analoga iniziativa presa a maggio a Montecitorio per far approvare il ddl, è considerata dalla maggioranza come prova della determinazione del governo ad onorare le promesse fatte all’elettorato in tema di sicurezza e immigrazione clandestina, senza ulteriori indugi.
Al contrario, l’opposizione, con il Pd in testa, vede in questo ennesimo ricorso alla fiducia un segno di debolezza di un centrodestra che ha i numeri in Parlamento per farne a meno ma proprio su questo tema è diviso e sconta l’egemonia della Lega Nord, che ha sempre considerato questo ddl un fiore all’occhiello del suo impegno legislativo.

“Dopo un anno di discussione la fiducia – ha detto Maurizio Gasparri – sottolinea la priorità di un ddl a lungo discusso e che è uno dei capisaldi della nostra azione”. Per il capogruppo del Pdl al Senato, il Parlamento ha avuto tutto il tempo per legiferare sulla materia con “arricchimenti e contribui” venuti prima dal Senato e poi dalla Camera. Argomento ripreso dal capogruppo del Carroccio al Senato che ha elogiato l’iniziativa del governo e ha accusato la minoranza di “fare polemiche sterili”. 2D’altra parte – ha sostenuto Federico Bricolo – sono diventati il partito del no su ogni proposta, pure sui temi come il contrasto all’illegalità tanto sentiti dai cittadini”. Sul leit-motiv del “a noi interessano i fatti e il giudizio dei cittadini” diversi senatori, soprattutto della Lega, hanno difeso la scelta del governo.
2Pongono la fiducia – ha obiettato Anna Finocchiaro – perché non hanno fiducia che tutti votino allo stesso modo, il centrodestra su questo testo è profondamente diviso”. La presidente dei senatori del Pd ha sostenuto che “si sta per approvare uno dei ddl più orribili, inutili e dannosi che siano stati concepiti, la cui inutilità è pari solo alla sua capacità offensiva nei confronti dei più elementari diritti umani: dal diritto al matrimonio, al diritto di far nascere un figlio”. Anche per il capogruppo dell’Udc dietro la decisione dell’esecutivo “c’èa paura del voto segreto e la volontà di imporre il pensiero unico leghista”.

Anche oggi, il presidente della Camera Gianfranco Fini, pur non commentando la fiducia al Senato si è distinto dal coro di assenso del centrodestra sulla sicurezza sostenendo che “non si può pensare di affrontare il tema dell’ immigrazione solo con politiche domestiche” perché “sarebbe come porre francobolli su una parete grande chilometri”.

Il primo effetto delle nuove norme è quello sulla sicurezza sanitaria. Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti dell’organizzazione per i diritti umani Gruppo EveryOne, avvisano di “notizie drammatiche relativamente al numero di immigrati che nelle ultime settimane non sono ricorsi alle cure mediche in ospedale nonostante le gravi condizioni di salute”.
Da uno studio compiuto nelle ultime tre settimane dall’Ong, infatti, nei principali ospedali di Roma (San Gallicano, Policlinico Umberto I, San Camillo Forlanini, Policlinico Tor Vergata, Ospedale Grassi di Ostia) e Milano (Niguarda, ospedale Maggiore Policlinico, San Paolo, San Carlo Borromeo), sarebbe stata riscontrata una diminuzione di quasi il 35% dei migranti che ricorrono alle cure di pronto soccorso, conseguentemente alla notizia dell’imminente approvazione del provvedimento che prevede, tra le altre cose, l’introduzione in Italia del reato di clandestinità.
I picchi si registrerebbero, in particolare, all’ospedale San Paolo di Milano, dove la diminuzione degli accessi alla struttura ospedaliera da parte dei migranti irregolari avrebbe raggiunto quasi il 75%.
Ida Rotano

(Tratto da www.aprileonline.info)