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Antimafia, audizione di Musumeci: più che un “sistema Montante” sembra un “sistema Lumia”. M5S: Lumia aveva una stanza a Palazzo d’Orleans. Per conto di chi?

Antimafia, audizione di Musumeci: più che un “sistema Montante” sembra un “sistema Lumia”. M5S: Lumia aveva una stanza a Palazzo d’Orleans. Per conto di chi?

30 novembre 2018

Di Dario Di Gesù

La commissione regionale antimafia, presieduta da Claudio Fava, oggi ha ascoltato il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, nell’ambito delle audizioni per l’indagine conoscitiva sul cosiddetto sistema dell’imprenditore Antonello Montante, arrestato per corruzione e indagato insieme a esponenti delle forze dell’ordine, dei servizi segreti e politici.

Dalle audizioni svolte e anche oggi dalle parole del presidente Musumeci sembrerebbe emergere, più che un ‘sistema Montante’, un ‘sistema Lumia’, nel quale il primo era garante di interessi particolari e specifici del mondo imprenditoriale, ma era il secondo ad essere appunto al centro del sistema parallelo di governo della Regione”, spiega Claudio Fava.

È ovviamente ancora un quadro che si sta delineando e non già una certezza. Un motivo in più per proseguire nel lavoro della Commissione”.

Abbiamo appreso dal presidente della regione Musumeci, da noi audito in commissione antimafia, che il senatore Lumia aveva addirittura una propria stanza in presidenza della Regione Siciliana”, dichiarano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Antonio De Luca e Roberta Schillaci. “Musumeci ha parlato addirittura di sistema Lumia e non di sistema Montante. Ebbene, vorremmo capire però se Lumia era lì in veste di osservatore esterno o se lo stesso, rendesse conto a qualcuno”.
“Nulla di nuovo sotto il sole – spiega Antonio De Luca – ma c’è da comprendere a che titolo Lumia fosse lì. Secondo Musumeci, Lumia era lì per fare il regista, ma io mi chiedo se piuttosto Lumia facesse da guardiano di una strategia che aveva sede in altri luoghi. Non dimentichiamo, per esempio, che gli interessi in gioco riguardavano anche l’agenzia nazionale dei beni confiscati alla mafia, che in sostanza è la più grande holding dell’intero paese”.

Oggi per me – spiega Roberta Schillaci – è importante capire se ci sono refluenze di quel sistema nel governo attuale, ecco perché staremo a vigilare sull’attività del governo ed in particolare, su determinati assessorati cardine per l’economia siciliana, come ad esempio quello alle attività produttive, dove le cronache di questi ultimi giorni non lasciano stare sereni. Noi abbiamo chiesto al presidente Musumeci di non fare sconti a nessuno, compresi ai suoi uomini di giunta e di vigilare proprio su quell’assessorato che nel sistema Montante/Lumia aveva avuto il suo centro di potere. Opportunità ed eticità vanno assolutamente rilanciati dal momento che i tempi dilatati della giustizia mal si conciliano con quelli della politica, dove certe scelte sbagliate e in mala fede hanno pesanti ricadute sull’intera collettività” – conclude Schillaci.

Fonte:https://www.ilgazzettinodisicilia.it