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Ampliamento darsena di Sperlonga: un altro nodo che viene al pettine

21/5/2005

COMUNICATO STAMPA

AMPLIAMENTO DARSENA DI SPERLONGA:
UN ALTRO NODO CHE VIENE AL PETTINE

Era il 31 maggio del 2002 quando il Gruppo di minoranza del Consiglio Comunale di Sperlonga inviò un proprio documento a tutti gli enti che di lì a pochi giorni avrebbero partecipato alla Conferenza di Servizi convocata per la concessione cinquantennale di un’area marittima demaniale per la realizzazione e gestione di un approdo turistico nel porto di Sperlonga. Il Gruppo di minoranza si chiedeva come mai l’Amministrazione Comunale non avesse proceduto ad un appalto-concorso e come mai il Sindaco aveva in ogni modo tentato di nascondere al Consiglio Comunale la richiesta avanzata dalla società privata di realizzare l’ampliamento del porto. Ma il Gruppo di minoranza denunciava anche che l’ampliamento della darsena era “un affare miliardario fatto con i soldi dello Stato” e confezionato a puntino per favorire gli interessi privati di ben determinate persone. Peraltro non tralasciammo di far notare come il progettista utilizzato dalla società privata risultava essere l’architetto Luca Conte, lo stesso al quale da anni l’Amministrazione affida, praticamente in esclusiva, tutte le progettazioni del Comune. Non solo, ma facemmo anche notare che lo stesso architetto Conte risultava essere parente stretto del maggior azionista della società che avrebbe dovuto realizzare e gestire la nuova darsena.

All’epoca fummo derisi e sbeffeggiati; oggi una determinazione della Corte dei Conti dice che avevamo visto giusto: per la concessione di aree demaniali è obbligatoria la gara pubblica. La Corte dei Conti, infatti, con deliberazione n. 5/2005/P depositata il 13 maggio 2005, esprime parere negativo al decreto ministeriale che approvava la concessione data dalla Capitaneria di Porto di Gaeta alla Società Porto Sperlonga per l’occupazione e l’uso di 19.550 mq di demanio marittimo situati nel Comune di Sperlonga. La deliberazione della Corte dei Conti precisa e stabilisce che la concessione di un’area demaniale per strutture da dedicare a nautica da diporto è da sottoporre ai principi di evidenza pubblica che impongono l’espletamento di una gara formale anche in presenza di una sola domanda. E ciò proprio nel presupposto che con tale concessione si permette ai soggetti operanti sul mercato una possibilità di lucro tale da imporre una procedura competitiva ispirata ai principi della trasparenza e non della discriminazione.

Nicola Reale