Si vive ormai nel terrore .,Quando in un comune del Lazio ed alle porte quasi della Capitale d’Italia,come Sperlonga,rinomato a livello turistico – non calabrese ,siciliano e del sud- si arrivano a minacciare pesantemente consiglieri di opposizione e persone che vogliono candidarsi ,vuol dire che ci troviamo in presenza di un vero e proprio deficit di civiltà e di democrazia.Questa é la situazione nella quale si trova una provincia importante ,qual’é quella di Latina,dove si ammazzano persone,si minacciano di morte magistrati,si aggrediscono appartenenti alle forze dell’ordine,si fa in modo che amministrazioni comunali , come quella di Fondi,in odor di mafia non vengano sciolte,si riesce ad entrare in possesso di bobine di intercettazioni telefoniche riservate relative ad inchieste delicate e secretate.Un quadro ,questo,oltremodo inquietante e a fronte del quale ci si aspetterebbe la fila di parlamentari e di responsabili regionali e nazionali dei partiti –almeno di quelli che dicono di voler combattere le mafie –davanti alla porta del Capo dello Stato e del Ministro dell’Interno per richiedere interventi seri,urgenti e radicali dello Stato atti a ripristinare un clima di una pur minima vivibilità ed agibilità civili e democratiche.
La provincia di Latina – e,purtroppo,tutto il Basso Lazio,compresa quella di Frosinone dove scorazzano ,oltre ai Casalesi,i Casamonica ,i Di Silvio e tutti gli altri ad essi collegati – difettano di apparati statali locali all’altezza della situazione.Occorre una squadra di investigatori di consolidata esperienza e preparazione nel campo degli investimenti immobiliari,delle movimentazioni finanziarie,dei patrimoni.Occorre un’azione di prevenzione più marcata con la formazione di liste di imprese sospette e da escludere dalle gare pubbliche;occorrono interdittive antimafia delle quali si sente parlare raramente,occorre,insomma,tutto quello che finora è mancato e continua a mancare per farci dire che lo Stato c’é.Perché la percezione della presenza dello Stato é mancata e manca.Altrimenti non si sarebbe arrivati alla situazione attuale,nella quale ,invece,si parla di “pezzi deviati dello Stato”,di “trattative” ed “incontri” che ci sarebbero stati fra uomini delle istituzioni e della camorra in una “villa di Gaeta”,di “cupole” e quant’altro del genere.
L’Associazione Caponnetto da anni sta denunciando le varie criticità esistenti che hanno portato mezza regione a sud di Roma (della Capitale e del nord,soprattutto dell’area di Civitavecchia e del viterbese,parleremo in altra occasione) sotto il dominio quasi assoluto della criminalità mafiosa.Di quella militare e violenta,ma,soprattutto,di quella dei colletti bianchi ormai presenti ed attivi nelle istituzioni e nei partiti.Nel Potere,insomma.Come al solito,essa é rimasta inascoltata e tutte le sue proposte – quali quelle dell’istituzione di una sezione della DIA nel sud pontino le cui competenze dovrebbero riguardare tutto il Basso Lazio,l’accorpamento dei due Commissariati di Formia e Gaeta con la creazione nella prima di queste due città di un Supercomissariato diretto da un primo dirigente,come a Scampia ,e con larga esperienza in materia antimafia ,il distacco presso tale Superommissariato di personale esperto della Squadra Mobile di Latina ,il coordinamento fra DDA e Procure territoriali con la codelega eventualmente a queste a trattare anche i reati associativi mafiosi,ed altre ancora- non hanno trovato accoglimento non solo a livello delle istituzioni -il che non ci sorprende affatto in quanto queste tendono quasi sempre a mantenere lo statu quo e ad osteggiare il cambiamento-ma ,quel che è grave,a livello politico.Un comportamento,questo,conseguente a quello scellerato “processo di meridionalizzazione” che chi scrive denunciava ,in altre veste e sede 30-40 anni fa,o addirittura ,a quella “trattativa” che sarebbe avvenuta 4-5 anni fa …………in una “villa di Gaeta” ??????????…………..
Il punto dolens,quello centrale,che richiede un chiarimento ,completo e definitivo,che solo il Capo dello Stato ed il Ministro dell’Interno sono in grado di fornire perché noi vogliamo sapere se dobbiamo avere a che fare solo con i clan o non,piuttosto e soprattutto, con “cupole” di natura anche parapolitica e paraistituzionale.
Associazione A.Caponnetto
SABATO 27 FEBBRAIO 2016
Sperlonga dopo gli insulti al consigliere comunale Di Fazio c’è un clima inquietante.Minacce anche ad altro probabile candidato alle elezioni comunali.Stanno venendo a mancare le condizioni minime di agibilità politica.L’Associazione Caponnetto sta per lanciare un appello al Capo dello Stato per chiedergli un intervento atto a far ripristinare un clima di vivibilità civile e democratica
PUBBLICATO DA GIORGIO LIBRALATO