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Al via l’attacco:inquinamento ed ora disinquinamento, politici ed ambientali.Venerdì 30 ottobre tutti a Giugliano

 

Arturo Gnesi
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Venerdì prossimo a Giugliano in Campania parteciperò ad un incontro che analizzerà i meccanismi perversi e delittuosi che hanno avvelenato il territorio, condannato la popolazione ad ammalarsi “fatalmente” di tumori e sottomesso lo Stato al potere dei clan dei casalesi.
Ci saranno oltre ai giornalisti, ai magistrati ai responsabili di diverse associazioni antimafia anche padre Maurizio Patriciello e l’oncologo dott. Antonio Marfella.
Un prete e un medico affiancati in un cammino difficile, tortuoso e pericoloso, l’uno affianco all’altro per difendere il futuro dei giovani e per ribadire che non si vince la corruzione senza una rivoluzione culturale.
La politica si muove sempre con grande ritardo rispetto ai mutamenti sociali e non riesce a capire le minacce e le insidie che alcuni atteggiamenti omissivi o collusivi arrecano alle istituzioni.
Un finto garantismo nei riguardi di personaggi pubblici, eletti dal popolo e che dovrebbero essere i tutori dei principi della costituzione , finisce solo per creare pericolose coperture ai comitati d’affari e ai soci occulti che spesso utilizzano i fondi pubblici per rafforzare esclusivamente il potere personale.
Passano inosservate le visite nel carcere di Milano al vicepresidente della regione Lombardia arrestato per corruzione e peculato. Segretari di partito, sottosegretari, assessori, tutti ad esprimere solidarietà ad un potente e navigato politico lombardo in carcere perché accusato di aver approfittato della sua carica e del suo ruolo per arricchirsi.
Lo Stato che anziché togliere gli incarichi e le prebende ad un presunto ladro, continua ad omaggiarlo e a rassicurarlo magari sperando che quanto prima possa ritornare in libertà a garanzia del sistema di interessi e di favori di cui è stato artefice e protagonista in questi anni.
Alla politica manca il coraggio di indignarsi contro i furbi e i corrotti, manca la voce per reclamare giustizia e solidarietà per la povera gente, manca la credibilità per stare al fianco della gente onesta, La rivoluzione culturale sta tutta racchiusa in una scelta etica che isoli i malfattori e tuteli i diritti di tutti i cittadini.
Ecco perché appare profetica ma anche drammaticamente realistica la dichiarazione rilasciata dal procuratore capo di Palermo Roberto Scarpinato a “ il fatto quotidiano” di domenica scorsa.
“L’uso della violenza diventa sempre meno indispensabile. Non c’è più bisogno di intimidire perché oggi non si trovano più ostacoli alle proprie pretese. È solo questione di prezzo: il numero delle persone in vendita aumenta di giorno in giorno. Inoltre un uomo comprato è meglio di un uomo intimidito perché il primo non ha motivo di tradirti o denunciarti.
All’ombra della corruzione, giorno dopo giorno, vengono celebrati mille segreti matrimoni d’interessi tra élite mafiose e settori della nomenclatura al potere che danno vita a sistemi criminali integrati”
Purtroppo in molti si illudono che il fenomeno mafioso sia relegato alle regioni del sud mentre non vedono che attorno a noi si rafforzano silenziosamente i “sistemi criminali integrati”

foto di Arturo Gnesi.