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Agguato di camorra a Melito, i morti sono due. Fiumi di sangue dal balcone

Agguato di camorra a Melito, i morti sono due. Fiumi di sangue dal balcone
Il raid in via Cicerone: gli assassini hanno successivamente rincorso due delle vittime che sono state coinvolte in un incidente nei pressi della scuola delle suore

di Matteo Giuliani

MELITO. Salgono a due i morti dell’agguato a Melito. E’ stata identificata la prima vittima: si chiamava Alessandro Laperuta, ha 32 anni ed era residente nel rione Salicelle di Afragola, anche se negli ultimi tempi si era spostato a Melito. Laperuta, detto Banana, fu arrestato qualche tempo fa dalla polizia di Afragola per i sequestro di persona e lesioni personali aggravate nei confronti di una donna. L’uomo era passato da tempo con gli Scissionisti. La seconda vittima è Mohammed Nuovo, 30 anni, marocchino, colpito alla testa e deceduto all’ospedale San Giuliano.

LA RICOSTRUZIONE DELL’AGGUATO

L’agguato è durato diversi minuti con tanto di inseguimento. Secondo una prima ricostruzione i killer sarebbero entrati in azione intorno alle 13 in via Cicerone nei pressi del rione popolare noto come Parco X. Erano in 4 in sella a due potenti moto ed hanno puntato le pistole contro Domenico A., 17enne nipote dei boss degli Scissionisti Raffaele Amato e Cesare Pagato. Il minorenne è stato ferito con diversi colpi di pistola ed uno di questi lo ha colpito al torace. Fuoco anche contro tre ragazzi che si trovavano in compagnia del 17enne, R.M., 20enne di Melito, Mohammed Nouvo, cittadino extracomunitario e Alessandro Laperuta, entrambi deceduti.

Il 17enne è rimasto tramortito a terra mentre gli altri tre giovani, pur feriti, sono riusciti a salire in sella a due scooter, riuscendo a sfuggire alla furia dei killer. A tutta velocità hanno percorso via Virgilio e via Pertini prima di tuffarsi su via Salvatore Di Giacomo verso l’incrocio dove sorge lo storico istituto delle suore. Una delle vittime dell’agguato è riuscita a superare l’incrocio, mentre R. M., è stato coinvolto in un incidente con una Fiat Punto, insieme ad un suo amico. A quel punto la moto che circolava di fianco al T-Max ha arrestato per un attimo la sua corsa per accertarsi dei danni riportati dai due uomini coinvolti nel sinistro. Uno di questi sarebbe salito in sella all’altra moto con i suoi due compari e si sarebbe dato alla fuga, poco prima che sopraggiungessero i carabinieri dalla vicina tenenza che hanno trovato in terra R.M.

Nel frattempo i due uomini sono riusciti ad arrivare in via Giulio Cesare ed hanno trovato riparo in un appartamento al quarto piano del rione popolare, chiamato da tutti Parco di Padre Pio. I due giovani hanno provato a medicarsi alla meglio fuori al balcone di casa, liberandosi del sangue che veniva fuori copiosa dai loro corpi e che scivolava lentamente nel cortile del palazzo. Pochi minuti più tardi sono arrivati sul posto i militari dell’Arma e gli uomini della Scientifica di Castello di Cisterna, oltre ad un’ambulanza che ha trasportato Nouvo in ospedale, dove poi è morto. Per l’altro uomo, Alessandro Laperuta, invece invece non c’è stato nulla da fare. Il suo corpo senza vita è rimasto all’interno dell’appartamento al quarto piano del palazzone di edilizia popolare già finito alla ribalta della cronaca per il ritrovamento di un cadavere nelle immediate vicinanze poco più di un mese fa.

R.M.,, invece, dopo essere stato medicato per le ferite riportate nel sinistro, è stato trattenuto in caserma dove i carabinieri lo hanno sottoposto ad un lungo interrogatorio.

20/06/2016

fonte:www.internapoli.it