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Affittopoli, la Corte dei conti: danni per 100 milioni a 7 dirigenti comunali

Il Corriere della Sera, Venerdì 7 aprile 2017

Affittopoli, la Corte dei conti: danni  per 100 milioni a 7 dirigenti comunali
I magistrati contabili li contestano a sette dirigenti comunali. «Sono cinque volte i danni quantificati per Mafia Capitale». Nei mesi scorsi sono arrivati 132 atti di citazione e 200 inviti a dedurre. Problemi per quasi tutte le 800 concessioni comunali

di Erica Dellapasqua

 

Corte dei conti, ieri: fuori la protesta delle onlus sfrattate dopo l’inchiesta «Affittopoli» e dentro la prima udienza sui sette dirigenti comunali accusati di danno erariale: gli avvocati della difesa, a un certo punto, si parlano e sommando tutti i fascicoli – più di 900 casi, alcuni reperti degli anni Ottanta – arrivano a questa stima enorme: orientativamente, 100 milioni di euro. Cioè, complessivamente, i magistrati di via Baiamonti contestano ai sette funzionari pubblici una perdita patrimoniale costata alle casse comunali più o meno 100 milioni, eventualmente anche di più qualora le indagini dovessero allargarsi su altri fronti, che, ragionano i legali, «sono cinque volte i danni quantificati per Mafia Capitale…».

Paragoni che introducono la difesa sulla strada «dell’accanimento giudiziario». Del resto, già due mesi fa, anche le associazioni della cultura e del sociale messe alla porta dal dipartimento Patrimonio avevano chiesto il deferimento alla commissione disciplinare del pm titolare dell’inchiesta, il viceprocuratore Guido Patti, insistendo «sull’ingerenza» da parte del magistrato contabile nell’azione amministrativa. Le storie sono note, alcune molto simili e altre molto diverse. All’ordine del giorno di ieri si affrontavano le prime venti: Accademia del cartone animato, Sant’Egidio, Unione inquilini, Cgil, Capodarco, Agesci, Azione Parkinson e così via. Ci sono elementi comuni: la maggior parte delle 800 concessioni comunali, locali pubblici assegnati ai privati senza bando, presentano problemi, o mancanza di un contratto vero e proprio o la scadenza senza rinnovo.

Per questo in seguito allo scandalo affittopoli — che svelò anche i canoni stracciati — l’amministrazione, c’era Ignazio Marino, volle fare ordine. Succede, così, che partono le lettere di sfratto e, assieme, la richiesta degli arretrati calcolati in base all’intero valore di mercato: se prima le associazioni, come disposto dalle delibere, pagavano 20, ora dovranno corrisponde – per tutti gli anni addietro – anche la differenza di 80. In questo quadro si è mossa la Corte dei conti, che ha ipotizzato il danno erariale per i sette funzionari che, in un modo o nell’altro, con ruoli e compiti differenti, si sono negli anni avvicendati negli uffici del dipartimento Patrimonio. Sono arrivati, nei mesi scorsi, 132 atti di citazione e 200 inviti a dedurre perché la Corte dei conti agisce caso per caso e così, per ciascun funzionario, il processo appare pachidermico.

Per esempio, l’avvocato Stefano Rossi, ieri si chiedeva «se numeri così imponenti, come 78 atti di citazione e 100 inviti a dedurre diretti ad una sola persona, con una contestazione erariale totale di 2,5 milioni, non impediscano il corretto esercizio della difesa». Anche perché, al netto delle eventuali responsabilità individuali, in aula durante la discussione sono emersi anche i limiti strutturali dell’azione dei funzionari: uffici disorganizzati, senza personale, superiori sordi alle richieste di incremento dell’organico. Gli avvocati si appellano ad una sentenza-precedente, del 2015, che ha assolto una funzionaria. Il processo, comunque, è appena cominciato.