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Abbiamo preso solo i “pupi” ma restano ancora i “pupari”

ATTENZIONE A NON GRIDARE VITTORIA PERCHE’ ABBIAMO PRESO I “PUPI” MA RESTANO QUELLI PIU’ PERICOLOSI, I “PUPARI”

La recente notizia del pentimento del boss Iovine è un fattore di notevole rilevanza nella lotta alla camorra, un importante sucesso del sistema giudiziario, in particolare è un duro colpo ai casalesi, affiliati, gregari e capi.
Si apprende che dopo di lui altri 4 criminali del clan casalesi starebbero per assumere la stessa decisione di Iovine, cominciando a collaborare con la Giustizia..
Ottimo dal punto di vista investigativo, se queste ultime saranno vere collaborazioni molti scenari oscuri saranno svelati, molti mandanti ed esecutori avranno un nome e quelle tante protezioni, dette anche zone grigie saranno smascherate dando un perché ai tanti misteri e alle lunghe latitanze.
Tracciare una mappatura dei casalesi però non è semplice, anni ed anni di potere criminale hanno fatto si che questo Marchio di Camorra venisse anche esportato in altre regioni d Italia e anche all Estero, che si infiltrasse in un tessuto economico e sociale. Ed è per questo che non bisogna gridare alla vittoria o fare proclami propagandistici, la camorra tristemente negli anni ha dato dimostrazione di sapersi evolvere, di rigenerarsi. Non possiamo non ricordare come dopo il pentimento di boss del calibro di Galasso o Alfieri operanti nell aerea vesuviana altri criminali abbiano preso il controllo a volte innescando una sanguinosa guerra, che non ha mancato di fare anche vittime innocenti.
Un fenomeno che esiste dal 1800 non può finire purtroppo con l arresto di Iovine
Bisogna essere sempre vigili e continuare a scardinare questo male sino alla radice, scavando nel sistema camorra, abbattendo quella cultura mafiosa che troppo spesso è invisibile e che in uno Stato a volte assente rende la Camorra piena di quel consenso popolare che finisce di danneggiare quella parte Buona di popolazione, la crisi economica e collante e non mancano i casi in cui questi criminali vengono addirittura adulati come benefattori o come uomini che vigilano sulla tranquillità di una intera città. Mi riferisco alle frasi troppe volte udite “quando stava lui, qui non succedevano rapine scippi o altro; quel “lui” riferito al boss “. Boss usati come mediatori o addirittura come punti di riferimento. Che tragedia sociale sentire e vedere tali fenomeni, che sconfitta di noi popolo onesto e di quello Stato che distrattamente ha permesso che tutto ciò si verificasse, infiltrazioni politiche, collusioni, tutto un sistema articolato e collaudato al solo fine di produrre ricchezza e potere criminale. Ora che
i “pupi” sono assicurati alle patrie galere bisogna individuare i “pupari” coloro che comandano tutt ‘oggi ogni azione delle mafie, coloro che sono il vero polmone della camorra, il potere economico mafioso spesso nascosti o meglio protetti, quel non vedere che le cronache di questi giorni ci stanno raccontando, quei tanti uomini e donne di potere insospettabili ma che nelle loro case o uffici non esitavano a tenere ben annotati manoscritti compromettenti, vera prova del loro rapporto con le mafie, ma tanto sicuri di essere protetti dal potere parlare liberamente di piani e complotti.
Cosa più bisogna vedere??
Purtroppo tanto ancora, molto ancora è nascosto dietro quella nebbia fitta e puzzolente che riesce a resistere troppo spesso a quel vento di legalità.
I casalesi, questo marchio di camorra, “casalesi”, quasi un copright che tragicamente ha distrutto una intera comunità, dandone una cattiva immagine nel mondo, danneggiato quella parte di popolo onesto, che troppo spesso per paura o altro è la vera vittima di questo fenomeno mafioso.
Quel territorio preda di sporchi criminali del nord, chiamati indegnamente industriali che non hanno esitato a fare affari con la camorra dei casalesi, spregiudicati tanto da non pensare ai danni irreversibili che avrebbero causato, ma solo ad accrescere il loro tesoretto economico.
Gente del nord, farabutti che ancora oggi restano senza un nome.
Ed è per questo che ora bisogna fare ampia chiarezza su chi ha permesso che questa gente, stupida, ignorante abbia potesse mettere sù un traffico di rifiuti tanto da poter parlare di business dei rifiuti tossici, i nomi delle mani che hanno insanguinato quella terra ora sono noti, ora vogliamo le menti, vogliamo i “pupari” e vogliamo tutti i nomi di chi ha tradito lo Stato, la bandiera, il popolo

Oggi se il Ministro dell Interno Alfano, asserisce che con il pentimento di Iovine la camorra è finita o i casaleni sono sterminati, questo a nostro modesto parere non è corretto anche perché un suo predecessore certo Maroni si era attribuito tale merito.
Per il bene che vogliamo al popolo onesto e la grande sete di legalità vorremmo tanto essere sconfessati e credere alle frasi di Alfano, ma ci vengono dubbi che ci tormentano.
Un’ analisi più approfondita andrebbe fatta, rileviamo un dato orribile e che ci spaventa un effetto che già precedentemente si è verificato, quella corsa al potere criminale alla gestione dei traffici illegiti al controllo del tesoro economico della camorra che si innesca subito dopo che un boss si “pente” lasciando vacante quel “trono”.
Migliaia di “soldati “ del male ora sono vaganti, senza un capo, senza una guida criminale ma addestrati a seminare terrore e panico a decidere chi sarà il loro capo, si capo, perché ogni esercito ha bisogno di un capo ed i casalesi sono un esercito, del male, ma un esercito, con tanto di scala gerarchica criminale.
Quindi ora è il momento giusto, è il momento di non cedere di non abbassare la guardia di bonificare, non bisogna lasciare un solo centimetro ai seguaci e gregari e scovare i colletti bianchi.
Non spetta certo a noi giudicare il grado di collaborazione di Iovine e altri, ma speriamo tanto che lo stesso sia collaborativo al 100% e che non sia una collaborazione ad intermittenza, riteniamo che un vero pentimento sia cosa diversa, sia un percorso più lungo ed interiormente diverso dalla collaborazione, ora bisogna rompere e distruggere la rete, l organigramma criminale dei casalesi e dei loti alleati, impegnarsi a finché non possa nascere un altro Iovine e che quel popolo possa gridare che la camorra ed il clan dei casalesi sono distruzione… solo “merda”!!!

Gennaro Ciliberto, Testimone di Giustizia contro la camorra spa