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A proposito di corruzione e di corrotti…………..Non mischiamo grano e loglio per fare di tutt’erba un fascio e confondere l’istituzione con il singolo.La Magistratura,come istituzione,non si tocca ed é nostro dovere difenderla

NO,NON CI STIAMO…………..  

 

 

 

Stamane,leggendo i commenti  ad un nostro intervento sulle pagine Facebook dell’Associazione Caponnetto,ci siamo imbattuti in quello di un amico che ci ha scritto:

 

“Non dimenticare che la maggior parte dei magistrati sono dei grandi massoni e organici al sistema corrotto es. ricordi ? Il processo del sangue infetto poggiolini e di lorenzo ? Non è mai partito… E poi la maggior parte dei sindacalisti sono tutti dei ladri… Abbiamo le prove lampanti .. Di ciò che succede oggi”.

 

 

 

L’amico che ci ha scritto é persona di viva intelligenza e sensibilità e,quindi,non é uno di quei tanti stupidi che imperversano nel web.

Detto questo per onestà intellettuale,dobbiamo confessare che non siamo riusciti a frenare il nostro istinto che ci porta sempre a controbattere giudizi ed accuse che ci sembrano alquanto  ingiusti e devianti rispetto alle situazioni reali ed abbiamo risposto così:

 

”  Io difendo l’istituzione ,non i singoli. Per questi ultimi,c’é da registrare che ci sono magistrati e magistrati. Noi,per il nostro lavoro,abbiamo più rapporti con gli inquirenti che non con i giudicanti e non dobbiamo disconoscere che ,fra i primi ,oltre al nostro Caponnetto,ci sono tanti che ci rimettono la vita per non venir meno al giuramento fatto,ultimo dei quali Bisceglia .Per non citare,poi,i vari Gratteri,Di Matteo,Teresi,Pignatone,Persichino,Cafiero de Raho e tantissimi altri nelle Procure e nelle DDA.Convengo con te che ci sono anche le mele marce,come in tutti gli altri ambienti.Ma quello che mi indispettisce e mi provoca rabbia é l’ignavia della gente che si lamenta ma non fa niente contro i comportamenti scorretti dei singoli. Ci sono tantissimi strumenti per denunciare le scorrettezze di taluni,dall’interrogazione parlamentare,,al ricorso al CSM,alle Procure vigilanti,alla Corte europea dei diritti,ai giornali .Capisco che non tutti ne hanno la possibilità ma per questo ci sono le associazioni,quelle serie e che non sono omologate al sistema (pochissime in verità,purtroppo).Le battaglie non si fanno mai da soli ma INSIEME ad altri che si battono per gli stessi fini.Per i sindacati vale lo stesso.E’ vero che oggi i sindacati non sono,purtroppo, più quelli degli anni 60-70 ,degli scioperi,delle grandi lotte,dei picchetti davanti alle aziende.Io vengo da quelle esperienze e da quella scuola..Ma bisogna ammettere che é anche cambiata la società:E le classi sociali..E,poi,ci sono i congressi che eleggono le classi dirigenti.E ritorniamo sempre alle responsabilità della base,dei cittadini,degli iscritti.Come per i politici ,chi elegge i dirigenti sindacali se non la base? Fino a quando avremo in Italia un popolo bue,di ignavi,di opportunisti,le cose non cambieranno mai. Spesso anche amici sulla cui onestà metterei la mano sul fuoco mi domandano:” Chi te lo fa fare?”.Ecco,il seme del disastro in Italia si nasconde proprio in questi atteggiamenti ed in questi pensieri!!! La deresponsabilizzazione,la resa!!!!! Questi sono i nemici da combattere veramente e non solo gli eventuali corrotti e mafiosi che sono solo l’espressione di una società già di per se stessa corrotta e mafiosa”.

 

 

 

 

Abbiamo voluto  riproporre questo cordiale battibecco mattiniero per mettere a fuoco un male  mastodontico che grava  sul nostro paese: la generalizzazione e la genericità.

Al di là degli aspetti semantici,andiamo al sodo,

Noi facciamo antimafia e la facciamo “sul campo” e non da dietro una tastiera,scontrandoci ogni giorno con mafiosi e corrotti che non aspettano altro  che una virgola o una nostra sola parola sbagliate o mal pronunciate  per  darci una pistolettata  o,se siamo fortunati,per trascinarci  davanti ad un giudice e chiederci un risarcimento milionario. Proprio ieri sera abbiamo trascorso ore con alcuni amici per ricostruire,con  articoli giornalistici e visure camerali alla mano , una  mappa di intrecci ed interrelazioni di natura camorristica che riguardano un comune del centro Italia.

Ed é proprio per il tipo di lavoro che facciamo che ci veniamo a trovare  spesso in contatto con molti magistrati dei quali ,ovviamente,conosciamo vita,virtù e difetti.

Ne conosciamo tantissimi,delle Procure e dei Tribunali  minori e di quelli più grandi ed importanti.

Molti,più di quanto non si creda,soprattutto fra quelli inquirenti,sono ridotti a vivere,per i rischi che corrono in virtù del lavoro che fanno ,blindati,lontani dai propri affetti ed in piena solitudine,nelle caserme,con la paura addosso di essere ammazzati da un momento all’altro come é già capitato a tanti loro colleghi.

Non vogliamo nemmeno parlare di quelli che già ci hanno rimesso la vita,ma di quelli viventi,se così vogliamo definirli .

Potremmo farne un elenco lunghissimo ma non vogliamo sovraesporli.

Orbene non ce la sentiamo di dire che ……….”la maggior parte dei magistrati sono dei grandi massoni  ed organici al sistema corrotto” perché é ingiusto e non é così.

Premesso che la Magistratura,come istituzione,é una cosa ed i singoli magistrati un’altra e che  la colpa eventuale del singolo non deve  e può essere imputata all’istituzione,non é possibile fare confusione  e fare di tutta l’erba un solo fascio,mettendo insieme  quella pulita e quella che pulita non é.

Che sicuramente – quest’ultima -esiste  ma che non rappresenta ….la “maggior parte”.

Il problema dei problemi,come abbiamo sottolineato nella nota diretta al nostro amico interlocutore,é la gente – in questo caso ,sì,la “maggior parte ”  –  che,confondendo il grano con  il loglio ,l’istituzione con il singolo,per ignavia,ignoranza ,collusione o altro motivo,non sa o non vuole  condurre attacchi mirati  ed efficaci usando gli strumenti adeguati che la legge e la Costituzione mettono a disposizione di tutti i cittadini.

E’ questo il problema del quale pochi vogliono o sanno  prendere atto.