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A proposito del lavoro di monitoraggio che si accinge a fare a Terracina sugli esercizi commerciali (ed alberghieri!) la Dottoressa Cascella!

A proposito del lavoro che si accinge a fare a Terracina la Dottoressa Cascella, dirigente del Commissariato della Polizia di Stato, si impongono alcune considerazioni che noi ci teniamo a fare in pieno spirito di collaborazione con tutti coloro che nelle istituzioni vogliono impegnarsi a fare contro le mafie fino in fondo il loro dovere.

Apprezziamo quel lavoro di monitoraggio certosino che noi abbiamo sempre e dapperttutto invocato perché, se non si parte da questo, non si sarà mai in grado di individuare e colpire i grossi investimenti di capitali sporchi.

Dopo la raccolta dei dati, però, occorre fare tutto un poderoso lavoro di indagine per risalire ai veri proprietari degli esercizi sospetti, un lavoro che punti ai collegamenti, alle interrelazioni, con l’intreccio dei dati che mano mano si acquisiscono.

Camorristi e mafiosi non sono dei cretini e sicuramente dalle ricerche verranno fuori tutti nomi “puliti”, i cosiddetti prestanome, gente con la fedina penale immacolata.

A quel punto arriva il lavoro duro che richiede una preparazione specifica, acume, strumenti tecnologici adeguati ed aggiornati e, soprattutto, capacità di usarli in maniera altrettanto adeguata.

E’ difficile, estremamente difficile, trovare nelle strutture periferiche persone altamente preparate alla bisogna.

Il Ministro dell’Interno e il Capo della Polizia debbono, se veramente riconoscono la gravità del fenomeno criminale nel Basso Lazio e soprattutto in provincia di Latina, passare ai fatti non limitandosi a fare dichiarazioni ai giornali o a redigere documenti e dossier.

Mandino al più presto nelle Questure di Latina e Frosinone 5-6 persone dell’Anticrimine esperte in indagini patrimoniali.

Ciò per dare concretamente seguito e concretezza al lavoro di base che si accingono a fare la Dottoressa Cascella e quanti altri abbiano la volontà di accodarsi a lei nei vari Commissariati delle due province.

Il Questore ha per legge facoltà eccezionali rispetto agli altri comandanti provinciali delle altre forze di polizia, perché egli può disporre autonomamente azioni di natura patrimoniale, sequestri ecc. , a prescindere dalla Procura.

Egli, però, deve essere messo nella condizioni, quanto alla QUALITA’e QUANTITA’ del personale e dei mezzi a sua disposizione, di operare.

Altrimenti tutto il lavoro di base verrà tutto vanificato.

Ministro Cancellieri, a lei soprattutto la parola!!!