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A Latina si spara e si uccide. Perché???

A LATINA ORMAI SI SPARA… E SI UCCIDE. DIETRO CI SONO LE MAFIE?

Malavita scatenata a Latina.

Una sparatoria a distanza dall’altra di appena qualche giorno.

In una settimana tre, con un morto e due feriti gravi.

Il clima è da far west.

Una lettura difficile… , ma non tanto.

Usura, estorsioni, traffico di sostanze stupefacenti?

Un filo comune? E costante in episodi del genere.

Si tratta di verificare se il tutto sia riconducibile a tutti questi elementi messi insieme, un mix, o se ad ognuno di essi presi a sé stante.

Si tratta di verificare l’esistenza o meno di eventuali collegamenti con la criminalità organizzata, con la camorra, cosa nostra o ‘ndrangheta, tanto per intenderci.

L’attività di altissimo profilo criminale di qualcuna delle tre vittime di quest’ultima settimana ce lo fa sospettare.

E, se fosse così, il discorso si farebbe complicato, tenuto conto dell’irresponsabile atteggiamento di quel fronte politico negazionista che ha sempre rifiutato una lettura del genere.

Anche noi, per la verità, a parte alcune puntate che non hanno poi trovato continuità nel tempo (facemmo un sopralluogo sul territorio circostante la nuova stazione delle autolinee fino a piazzale Carturan seguito da alcune ricerche camerali e catastali e rilevammo situazioni “sospette”), abbiamo le nostre colpe in quanto abbiamo preferito dedicare maggiore attenzione alle situazioni storicamente “ calde”: Formia, Minturno, SS. Cosma e Damiano, Gaeta, Fondi, Sperlonga, Terracina, Sabaudia, San Felice Circeo ecc della provincia di Latina.

Situazioni, queste, anche più facili da seguire per la presenza sul territorio di qualche amico sensibile e bravo che non si perde in chiacchiere e guarda e ti mette a conoscenza di fatti specifici, situazioni particolari.

A Latina città, tutti parlano di situazioni generiche, di alto numero di sportelli bancari e di finanziarie, di centri commerciali, di agenzie immobiliari e quant’altro.

Ma nessuno ti dice fatti specifici, nomi di professionisti o politici o esponenti delle istituzioni che si prestano a fare operazioni in odor di mafia.

Nessun consigliere ti spiega il motivo per il quale non si da vita ad una regolamentazione definitiva e completa sul piano urbanistico e non si dà adeguato spazio all’edilizia pubblica e popolare.

Un sistema zuccheroso in cui si parla di tutto e di niente al contempo.

E tu non puoi avere gli occhi dappertutto, purtroppo. Non puoi andare a cercarti i “ fatti”, uno per uno, considerato la scarsità di persone disposte a fare queste cose.

E’ chiaro che in una situazione del genere c’è chi ci sguazza e a far questo non è di certo la gente perbene, l’operaio, la massaia, l’impiegato, che fanno fatica a sbarcare il lunario.

Camorra, ’ndrangheta, cosa nostra?

Ci stanno e ci stanno alla grande perché il riciclaggio è visibilissimo, come pure è chiaro che c’è un’area di contiguità e di “ colletti bianchi” i cui nomi andrebbero messi in fila ed attenzionati adeguatamente con una ottica unitaria.

Quello che è da capire ora è se gli episodi criminosi di questo ultimo periodo –come per altro verso quelli di ieri, Bon Boschin, Maio, Mosa e non solo – sono riferibili a dinamiche interne alle mafie e, comunque, riconducibili ad esse.

E’ quanto tutti dobbiamo sforzarci di capire da oggi in avanti, finendola di limitarci a fare analisi sociologiche e quant’altro e passando, invece, alla denuncia di fatti specifici e… nomi.

… ovviamente nelle sedi, stanze e scrivanie opportune e… sicure!