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A Gaeta, con i lavori dei due lungomare Largo Caserta-Piazzale Caboto e di Serapo, c’é il rischio delle grande abbuffata da parte della camorra. Occhi sbarrati! Ma perché il Comune di Gaeta, come ha fatto la sua consorella Formia, non ha voluto costituire l’Osservatorio Comunale contro la criminalità richiesto dall’Associazione Caponnetto?

LA GRANDE ABBUFFATA???
Due milioni ed ottocentomila euro per il rifacimento del lungomare a Gaeta da Largo Caserta (vicino alla base USA) a Piazzale Caboto stanziati dall’Autorità Portuale Civitavecchia-Gaeta, oltre ad un altro milione e passa per la ristrutturazione dell’altro lungomare a Serapo.
Un pasto prelibato per la camorra già pronta a metterci le mani sopra?
Chi controlla identità e provenienza delle ditte che partecipano alle due gare?
Il Comune di Formia nei giorni scorsi ha approntato uno strumento di ferro per contrastare gli appetiti camorristici ed ha accolto la richiesta dell’Associazione Caponnetto di costituire l’Osservatorio comunale contro la criminalità.
Quello di Gaeta, invece, è stato sempre sordo alle nostre ripetute richieste ed oggi, pertanto, è esposto a tutti i rischi di una calata degli Unni.
Nemmeno sentiamo un partito, un consigliere, un cittadino, un giornale lanciare un grido di allarme che riguardi l’eventualità di questo pericolo.
Un tessuto ormai assuefatto che non reagisce più e dove, pertanto, la camorra ha sempre trovato la libertà di fare e disfare, comprando, costruendo dovunque e qualunque cosa.
Senza che alcuno controllasse, segnalasse, denunciasse.
Nè, d’altra parte, fino a qualche tempo fa, ci sono state una magistratura e delle forze dell’ordine estremamente attente a questo fenomeno dell’invasione camorristica, con un Procuratore capo della Repubblica che abbia chiamato i
comandanti provinciali delle varie forze di polizia e che abbia detto ad essi “voglio questo e quello”.
Come fu fatto in Campania, quando, ai tempi dell’inchiesta Spartacus, ai vari comandanti che, riuniti dal Procuratore De Raho, gli risposero che… non c’era camorra.
Ma il Dr. Cafiero De Raho, senza scomporsi, rispose loro “indagate e portatemi le informative”.
E le informative arrivarono e come!
Fino a permettere di arrivare al processo Spartacus che è stato e resta il padre di tutti i processi alla camorra.
Purtroppo di Cafiero De Raho ce n’è uno solo, fatta qualche eccezione come il Procuratore Pignatone e qualche altro ancora.
Certamente se in provincia di Latina fosse rimasto ancora il Prefetto Frattasi forse avremmo potuto dormire sonni più tranquilli, come pure se Gaeta fosse rimasta ancora nel distretto della ” nuova ” Procura della Repubblica di Latina i nostri sonni sarebbero stati meno agitati.
Ma a Gaeta, dove nemmeno un consigliere… ” di opposizione” è in grado di fornirti l’elenco delle imprese che hanno effettuato lavori pubblici e dove parlare di Osservatorio comunale contro la criminalità è come se parlassi del diavolo, sarà veramente un lavoro duro vigilare perché non si verifichi la grande abbuffata da parte della camorra.
Anche questa volta toccherà lavorare duro con nelle mani le “visure camerali” e chissà quante ce ne vorranno per risalire alle identità vere…