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A Fondi nuova intimidazione, ma tutto tace. Intervista a Bruno Fiore

Le mafie archiviano, ma non dimenticano. Il governo ha deciso di non sciogliere il comune di Fondi per infiltrazioni mafiose, ma le intimidazioni non finiscono. Ieri sera fallito attentato incendiario contro Burno Fiore, coordinatore locale del Pd, in prima linea per chiedere lo scioglimento del comune. Fondi è abituata a intimidazioni ai danni di imprenditori e ora anche di politici. “Ieri sera – racconta Bruno Fiore – alle 22 tornavo a casa, dopo la riunione del comitato di lotta permanente contro le mafie. Un’ora dopo una vicina di casa mi ha avvertito di una puzza di benzina. Sono sceso ed era tutto pronto, una miccia era già accesa, ma per fortuna le macchine non hanno preso fuoco. Scappando i malviventi hanno lasciato una tanica di benzina di 20 litri ma non hanno completato per puro caso l’attentato incendiario”. Questa è Fondi, dove secondo il ministro pro-ronde Roberto Maroni la mafia non c’è. ” Questo è un atto intimidatorio molto chiaro, ma noi continuaimo e se c’è ancora margine normativo e temporale, Maroni ci ripensi e intervenga”. Il clima è ancor più pesante. Oltre le intimidazioni della malvita, ci sono i silenzi della politica.
Nessuna parola di solidarietà a Fiore dalle istituzioni locali. ” In questi giorni dal centro-destra – continua Fiore – c’è solo silenzio, anche se Cusani, il presidente della provincia parla e tanto contro i cronisti che preparano servizi sulla questione Fondi. Anche se Parisella e Fazzone tacciono, parla Cusani con parole inquietanti”.
Il presidente della provincia Armando Cusani attacca le trasmissioni del servizio pubblico e noi riportiamo il suo comunicato perché tutti possano leggere:

” Quando le bestie feroci sentono l’odore del sangue è risaputo escono nottetempo dalle loro tane e nel buio si avventurano alla ricerca della preda. Non so se è adeguata l’immagine fornita ma è quello che sta accadendo ormai da molti mesi su una vicenda che l’immaginario collettivo provinciale e non solo identifica come il “caso Fondi”. Le bestie feroci (in senso figurato) nella circostanza sono rappresentate da alcune trasmissioni televisive nazionali, per la precisione dai programmi: “Ballarò” di Giovanni Floris (Rai3) e “Annozero” del reuccio della comunicazione politica del servizio pubblico Michele Santoro (Rai2)”.

Lo stile di Cusani è quello del presidente capo.

Da una parte gli attacchi incendiari, dall’altra le istituzioni che strepitano e urlano contro la libertà di informazione. Non tira una bella aria a Fondi, ma per Maroni bastano le elezioni per riportare piena democrazia.
Nello Trocchia
Ascolta l’intervista a Bruno Fiore.

(Tratto da Articolo 21)