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A Fondi i criminali colpiscono i migliori nelle forze dell’ordine per neutralizzarli e farli spostare in mansioni non operative. Che fa lo Stato di fronte a tale strategia?

ATTENTATI A FONDI AI DANNI DI RAPPRESENTANTI DELLE FORZE DELL’ORDINE: SI COLPISCONO I MIGLIORI CON IL FINE DI FARLI ALLONTANARE DAI COMPITI OPERATIVI. UNA LOGICA SOTTILE, QUELLA DEI CRIMINALI, CHE RISCHIA DI RENDERE IMPOTENTI LE FORZE DELL’ORDINE LOCALI, CHE, INVECE, DOVREBBERO ESSERE RAFFORZATE E QUALIFICATE SEMPRE PIU’, STANTE LA GRAVITA’ DELLA SITUAZIONE, COME DENUNCIA ANCHE LA DIA NELL’ULTIMA RELAZIONE

A Fondi, a fronte di una situazione dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini che, anziché migliorare dopo le tante inchieste svolte ed ancora in corso, peggiora sempre più e di una situazione politico-amministrativa che gattopardescamente non è mutata granché, ci saremmo aspettati una riorganizzazione ed un rafforzamento degli apparati investigativi.

La DIA, nell’ultima relazione presentata al Parlamento, continua a parlare di Fondi come di uno dei centri dove le mafie, saldatesi fra loro, esercitano la loro asfissiante pressione su molti settori della vita economica e sociale del territorio.

Come prima, se non più di prima ove dovessero risultare fondate le voci pervenuteci in ordine ad un dilagante fenomeno di compravendite di terreni da parti di elementi sospetti sia sul litorale-direzione sud -, che sul tratto Sperlonga-Fondi, nel territorio di quest’ultimo Comune.

Questo è il quadro generale che ci troviamo di fronte.

Che fa lo Stato per modificarlo e ridare dignità alle istituzioni e spazi di democrazia alla gente?

La prima risposta, quella che riguardava la richiesta di scioglimento dell’Amministrazione comunale fatta -si badi bene-, oltreché dal Prefetto di Latina, dal Ministro dell’Interno, è stata ampiamente negativa.

Ma c’è un’altra situazione che sfugge all’attenzione dei più e che ci sta preoccupando notevolmente per l’avvenire dell’intero territorio che rischia di finire sotto il controllo definitivo della criminalità organizzata.

Fra i tanti attentati che si sono verificati a Fondi ce ne sono alcuni che hanno riguardato singoli appartenenti alle forze dell’ordine locali.

Le logiche che li hanno ispirati sono intuibili.

Vorremmo sbagliarci, ma sospettiamo che i criminali abbiano voluto colpire gli operatori più solerti, quelli più bravi.

Per neutralizzarli, ovviamente.

E’ quanto si sarebbe verificato, secondo alcune voci da noi raccolte.

Bene.

Cosa sarebbe successo dopo questi attentati?

Alcune di queste persone colpite sarebbero state spostate ad altri incarichi. Demansionate, deresponsabilizzate, insomma e spostate a mansioni non più operative.

Bella logica, questa!

Un comportamento del genere, anche se con tutte le giustificazioni di questo mondo, non potrebbe essere interpretato come un involontario input ai criminali a colpire i migliori per renderli inattivi?

Non sarebbe più utile, nell’interesse dello Stato e dei cittadini, assicurare ad essi ed alle loro famiglie le misure più efficaci di protezione e continuare far svolgere ai finanzieri ed ai carabinieri colpiti i compiti sempre svolti???

Gradiremmo una cortese risposta da parte del Ministro dell’Interno e dei Comandanti Generali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.