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Emergenza giustizia a Latina

SI, HANNO RAGIONE GLI AVVOCATI PONTINI:

A LATINA C’E’  UN’EMERGENZA  GIUSTIZIA!

“Emergenza Giustizia” a Latina, come giustamente rilevano gli avvocati pontini, ma non solo per carenza di organici.

Finiamola di attribuire tutte le colpe al numero  insufficiente di giudici ed amministrativi o, peggio ancora, alla mancanza di soldi  per comprare carta e penne.

Tutti i Tribunali  e le Procure d’Italia stanno in queste condizioni, se non peggio.Eppure molti funzionano lo stesso.

Il discorso è più delicato e complesso e, prima o poi, va affrontato, magari non sulle pagine dei giornali e sui siti web, considerata, appunto, la sua delicatezza.

Qualcuno, se c’è voglia di “capire” bene le ragioni di tante anomalie, dovrà porre il  “caso Latina” all’attenzione degli Organi nazionali competenti.

In caso contrario, si continuerà a macinare aria fritta ed a mettere solamente delle toppe.

Il che non significa risolvere  il problema.

Noi, allo stato, non siamo in grado, presi dal vortice  delle situazioni  che ci vedono impegnati in tutto il Lazio, di scriverlo nell’agenda delle cose da fare a breve.Ma non è escluso che, prima o poi, affronteremo il toro per le corna organizzando un convegno che veda la partecipazione di soggetti qualificati ed in grado di dare un serio contributo per la soluzione dei problemi.

Non a caso noi abbiamo posto sul tappeto due temi delicati:

-il fatto che taluni magistrati pontini  avrebbero parenti che esercitano la  professione forense nello stesso distretto;

-la qualità delle indagini.

Per quanto attiene a questo secondo aspetto, non  va  trascurata la considerazione che i giudici…… giudicano sulla base delle informative  che arrivano sulle loro scrivanie.

Non bisogna prendersela con loro, quindi, ove  dovessero verificarsi casi di assoluzioni  determinate probabilmente dalla mancanza o dall’insufficienza di riscontri.

Noi siamo rimasti fortemente  allarmati nel  leggere le relazioni della Direzione Nazionale Antimafia che hanno individuato la provincia di Latina e l’intero basso Lazio come zone  a fortissimo radicamento mafioso e, se pur consapevoli del fatto che su questo versante la competenza spetta per legge alla Direzione Distrettuale Antimafia, purtuttavia non possiamo non rilevare che  le indagini debbono farle non solo la DIA ma, soprattutto, le forze dell’ordine locali.

Se siamo arrivati ad una sorta di punto di non ritorno, vuol affermare che qualcosa finora non ha funzionato.

Di chi sono le responsabilità ?   E’ quanto  tutti vorrebbero sapere.

Il “caso Fondi”, ad esempio.E’ da  anni che anche i  bambini sapevano quello che sta venendo fuori in queste settimane dall’inchiesta disposta dalla DDA di Roma e condotta egregiamente dal Comando Provinciale  dei Carabinieri e dal Col.Leonardo Rotondi.  E, diciamolo, su impulso di un grande servitore dello Stato, qual è l’attuale Prefetto di Latina Dr.Bruno Frattasi, oggetto, oggi, degli strali di qualcuno.

Chi ha letto “Il Sole 24 ore “ del 16 aprile u.s. a proposito della presenza mafiosa nel Lazio, soprattutto per quanto riguarda la provincia di Latina dove addirittura si  parla di “vento del voto di scambio “ e di “cartelli che controllano in regime di monopolio le rotte della commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli”, è rimasto sconcertato.

Sullo stesso quotidiano della Confindustria (è significativo che il mondo dell’impresa abbia preso atto di una realtà sulla cui drammaticità molti, nelle istituzioni,nei sindacati,nei partiti politici continuano a fare orecchie da mercanti) si parla della presenza di una decina di clan, ’ndrine e cosche  saldamente radicati sul territorio pontino,senza considerare una mafia autoctona,di cui ha parlato più volte Libera,che si è andata solidificando  negli anni senza alcuna,almeno apparente,azione efficace di indagine e di contrasto.

Quante indagini ha svolto la Guardia di Finanza sul piano dell’individuazione dell’origine dei capitali investiti ? Poche,pochissime,a quel che si dice !

Come si vede,la cosiddetta “emergenza  Giustizia”,va vista in un quadro molto più ampio di quel che appare attraverso  la lettura di alcuni  giornali.