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NAPOLI.LO SCONCERTO DELL’ASSOCIAZIONE CAPONNETTO DI FRONTE AGLI AVVENIMENTI GIUDIZIARI DI QUESTI GIORNI ESPRESSO DAL SEN.DE NOTARIS,SUO RESPONSABILE REGIONALE PER LA CAMPANIA

 

 

 

Gli arresti per corruzione a Napoli mostrano un trasversale diffuso degrado

I provvedimenti restrittivi adottati a Napoli per il consigliere Sommese e per altre 68 persone mostrano che quanto in anni trascorsi affermava il Padre Pintacuda S.Y. è del tutto vero.
Un’azione criminosa che ha per oggetto la rapina del denaro pubblico vede come attori un politico, un amministratore, un imprenditore, un funzionario, un professionista del crimine ed anche qualche rappresentante delle forze dell’ordine.
A Napoli sono state arrestate persone descritte dai Magistrati come infedeli rispetto al loro stesso ruolo sociale. Politici ed Amministratori eletti da cittadini fiduciosi appaiono interessati al proprio personale arricchimento e sono trasformisti di professione, inseguono arricchimenti, si annusano e si associano. Professionisti ed uomini della P.A. manifestano di non meritare le retribuzioni che ricevono per il loro status. Se colpevoli, ecco il cancro del sud e del nostro Paese. Isoliamoli, se colpevoli.
Se le accuse per cui questi soggetti sono in carcere ed altri sono indagati saranno provate come vere , il colpo sarà estremamente grave.
Non si accontentano mai di ciò che hanno i cosi detti colletti bianchi. Se fosse vero che sono state a servizio della camorra queste persone dovrebbero essere poste ai margini della società che hanno tradito e derubato.
Molti tra di loro erano e sono ai vertici di comunità civili, in cattedre universitarie, alla guida di ordini professionali, alla dirigenza di amministrazioni in un sud , che avrebbero dovuto servire e contribuire a liberare dalle difficoltà, dalla disperazione di tanti in povertà, dalla disoccupazione che costringe i giovani ad andare via e che ferisce la dignità di numerose famiglie.
Ed intorno a questi signori nessuno si accorgeva delle malefatte o forse siamo tutti inconsapevolmente complici, disattenti, arresi alla violenza di chi infrange le regole, abusa del proprio potere, decide discrezionalmente e di fatto costituisce associazioni a delinquere? Addirittura complici della camorra, cioè camorristi!
E poi sono perbenisti ed ipocriti i malfattori. Frequentano salotti, Circoli importanti, pontificano in Tv e sulla stampa, viaggiano in auto comode; qualcuno ha barca e casa al mare. Io, da uomo della strada mi chiedo, conoscendo le retribuzioni, come può essere possibile un tenore di vita non giustificato dai guadagni leciti e conosciuti. Eppure riflettere su questi particolari sembra ingenerare un senso di colpa per aver nutrito un dubbio, che è un lecito dubbio.
Occorre vigilanza da parte di ogni cittadino perché l’odore della corruzione si sente. Il grande De Filippo diceva: “il fieto del miccio…”. Penso ai giovani. Che diciamo alle giovani generazioni? C’è chi continua a tradire il futuro e nega la sua stessa umanità.

 

Francesco De Notaris,già Senatore della Repubblica e Responsabile per la Campania dell’Associazione Antonino Caponnetto