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.L’Associazione Caponnetto : “Saviano e De Magistris debbono confrontarsi non scontrarsi”

Napoli è una Città nella quale convivono più Città. Sembra non si conoscano ed invece si scontrano di continuo. La diversità di vedute che in questi anni ha diviso  quanti hanno evidenziato aspetti negativi da coloro che hanno parlato del meglio della Città prosegue. Cambiano i protagonisti e non gli argomenti che li contrappongono.

Oggi il Sindaco de Magistris critica fortemente lo scrittore Saviano che replica duramente, mentre il dr.Roberti , Procuratore nazionale antimafia ,invita al dialogo e al confronto. Il copione si ripete da anni.

Il ferimento di una bambina in occasione di uno scontro tra camorristi esattori del pizzo  ed immigrati venditori ambulanti  ostili all’imposta pretesa  ha riportato il tema camorra al centro del dibattito.

Il confronto tra i due protagonisti continuerà e l’uno opporrà le sue ragioni all’altro, negando tesi dell’interlocutore ed avvalorando i propri meriti e la propria visione rispetto alla condizione della Città.

I quotidiani dedicano allo scontro grande spazio.

Noi diciamo che il fenomeno della camorra tocca trasversalmente la Città. La diffusa mentalità camorrista si esprime col fuoco delle armi, con la prevaricazione sui deboli, con l’esercizio del potere da parte dei forti e- diciamolo- con anche piccoli comportamenti quotidiani di taluni.

Napoli  ha bisogno di due elementi fondamentali e senza dei quali non si potra’ mai vedere  la crescita della Città e del territorio:LAVORO e SCUOLA,SCUOLA e  LAVORO.

Vi è necessità di una crescita culturale che fondi le coscienze e che richiede fatica ed un lavoro profondo da parte delle Istituzioni. Importanti ma non determinanti mostre ed eventi occasionali.

Il ruolo di un Sindaco è altro da quello di un commentatore lontano da Napoli. E tutti e due i protagonisti non possono svolgere il ruolo dello Stato attraverso il potere legislativo ed esecutivo, né quello della Magistratura.  Ma tutti insieme dovrebbero operare, ciascuno al proprio posto, per debellare un fenomeno antico, che muta nel tempo e che risente della situazione socio economica e culturale nella quale siamo.

Si batte la camorra anche se si impone ai ragazzi la frequenza della scuola, se la scuola si fa prossima ai problemi delle famiglie, se il lavoro impegna i disoccupati, se la logica dell’appartenenza lascia il campo al merito, se la giustizia sociale si opporrà al profitto ingiusto ed alla speculazione, se il dio denaro ed il facile arricchimento  non saranno  l’ obiettivo delle generazioni giovani, e via dicendo.

La repressione va fatta e le collusioni camorra,massoneria,parti importanti della politica e delle istituzioni  vanno eliminate per sconfiggere ogni illegalità. I numerosi cittadini che svolgono il proprio servizio sono chiamati a svolgere il dovere di propria competenza.

Un Sindaco potrà organizzare meglio la macchina comunale con le risorse che gli sono concesse; uno  scrittore è chiamato non soltanto a denunciare ma a saper leggere ciò che accade e a spingere ogni lettore a compiere un percorso virtuoso. Ciò non basta.  La camorra è questione nazionale e non si può prescindere dall’intervento articolato dello Stato e da un progetto di società rispettoso della dignità di ogni persona.

Purtroppo a Napoli  la politica è assente- per non dire altro –   i Partiti esistono sulla carta e singoli esponenti competono tra loro per gestire potere e pubblico denaro,  le Associazioni di cittadini operano ad intermittenza e talvolta con fini  poco chiari,  le grandi organizzazioni sindacali sono commissariate, gli ordini professionali sono ripiegati su interessi di categoria e manca un vero, forte dibattito democratico, un incontro a più voci con persone autorevoli e credibili, testimoni di vita.

L’Associazione Caponnetto ha il compito di invitare alla pedagogia dell’incontro per combattere ogni mafia e perché si raggiunga il bene comune.

Essa ritiene,condividendo appieno   quanto  sostiene il Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo Dr.Franco Roberti,che  solamente attraverso il confronto  leale e fra persone perbene si possano individuare gli elementi per uscire da una crisi drammatica che rischia di travolgere con esiti inimmaginabili non solo Napoli,la Campania  e l’intero Mezzogiorno ma addirittura tutto il Paese.

 

Francesco de Notaris,

già Senatore della Repubblica e responsabile regionale dell’Associazione Caponnetto per la Campania