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Camorra. Pizzo e droga, finiscono sotto giudizio 43 persone

Camorra. Pizzo e droga, finiscono sotto giudizio 43 persone

Camorra. Pizzo e droga, finiscono sotto giudizio 43 persone
Le persone indagate sono della provincia di Napoli e Caserta: il blitz risale allo scorso 24 maggio

di REDAZIONE

MONDRAGONE. Sono 43 gli imputati sotto processo. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto, su richiesta del pm della Dda di Napoli, il giudizio immediato per i 43 arrestati, tra carcere e domiciliari, coinvolti nell’operazione che culminò nel blitz portato a termine lo scorso 24 maggio. La prima udienza è stata fissata per il prossimo 12 ottobre davanti alla prima sezione, collegio A, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Alcuni degli imputati hanno già depositato la richiesta di essere giudicati con il rito abbreviato. Estorsione e spaccio di droga i reati di cui sono accusati, a vario titolo, gli imputati. Ad eseguire gli arresti furono i carabinieri della compagnia di Mondragone che diedero esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare fra Campania, Lazio e Lombardia (nelle province di Caserta, Napoli, Latina, Varese, Pavia e Roma).

In 39 finirono in carcere, in 5 ai domiciliari; 7 furono i destinatari di divieti di accesso e di dimora in Lazio e Campania. Le accuse, contestate a vario titolo, sono di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e ricettazione. Il tutto con l’aggravante del metodo mafioso. L’attività di polizia diretta del procuratore capo di Napoli Giovanni Colangelo, dal procuratore Giuseppe Borrelli e coordinata dal pm Antonio D’Amato (ora procuratore aggiunto a Santa Maria Capua Vetere), oltre ai sostituti Alessandro D’Alessio e Maria Laura Lalia Morra.

Le indagini partirono nel febbraio 2014 e furono incentrate sulle estorsioni ai danni di imprenditori locali e ditte edili impegnate in lavori pubblici. Dall’inchiesta emerse però anche l’esistenza di un’associazione per delinquere per il traffico e la vendita di stupefacenti (cocaina, crack, hashish e marijuana), con a capo esponenti del clan e alle dipendenze i numerosi pusher delle piazze del litorale.

19/08/2016

fonte:www.internapoli.it