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.Il Convegno di giovedì 7 luglio p.v. a Sperlonga,in provincia di Latina,dell’Associazione Caponnetto

Operativo,pratico,attuale,il Convegno dell’Associazione Caponnetto – in collaborazione con la “Voce delle Voci”,testata storica della  lotta alle mafie ed alla corruzione e perciò tartassata da un sistema avverso

– e che vede come protagonisti magistrati,poliziotti ,parlamentari ,giornalisti d’inchiesta   ed uomini e donne  di prima fila nell’azione  di contrasto al  crimine  organizzato ed al malaffare.

“La riviera dei boss.il predominio della criminalità organizzata nel Basso Lazio”,un titolo  che é un programma ed una finestra  su una realtà che molti si ostinano a non voler riconoscere.
La lotta alle mafie non si fa né a Palermo,né a Reggio Calabria,nè a Napoli,né a Milano,a Genova o a Torino,ma a Roma,nella Capitale del Paese,dove  si concentra il Potere,dove si fanno le leggi,si intrecciano i rapporti,si fanno i patti.Nelle periferie ci sono e si combattono  la manovalanza,la mafia militare,il livello basso,gli esecutori .
Le  defaillance,le opacità,i chiaroscuri,le carenze ed omissioni,ma anche le proposte,tutto sul tavolo,per l’affermazione di quello Stato-Stato,lo Stato di diritto per il quale noi ci battiamo contro lo stato-mafia.
La situazione nel Lazio – e nel Basso Lazio in particolare – é tragica per  l’assenza endemica ed antica  di  uno Stato che,mentre da una parte dichiara tutta  la sua avversione al malaffare ed alle mafie,dall’altra ha fatto poco o niente per contrastarli. Una sorta di Giano bifronte.E’ solo da quando  alla Procura della Repubblica di Roma sono venuti  i nuovi vertici,il Procuratore Capo Pignatone,l’Aggiunto Prestipino ed altri bravi e coraggiosi magistrati, che  la lotta alle mafie ed alla corruzione ha preso vigore.Ma c’é,specialmente nelle periferie,tutto  un arretrato  da recuperare fatto di disattenzione,di impreparazione,di ignoranza, talvolta di collusioni.Ritardi accumulatisi nei decenni nei quali non si vedeva e talvolta non si voleva vedere tutto ciò che  ha consentito  ai clan di insediarsi e di impadronirsi di tutto,corrompendo ed infettando  gran parte  dell’economia ed anche della politica e delle istituzioni,invadendo la Capitale e portando la linea della palma sempre più in sù,in alto,al nord del Paese e non solo.
Un convegno non retorico,ma,al contrario com’é prassi dell’Associazione Caponnetto,che mette le mani nella realtà.