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Castellammare. Omicidio Tommasino: niente ergastolo, 30 anni ai due killer. Ma fu camorra

Il Mattino, Mercoledì 22 Giugno 2016

Castellammare. Omicidio Tommasino: niente ergastolo, 30 anni ai due killer. Ma fu camorra

di Dario Sautto

Castellammare di Stabia. Trent’anni ciascuno agli altri due killer del consigliere comunale stabiese Gino Tommasino. La sentenza è stata emessa pochi minuti fa dalla Corte d’Appello di Napoli, e si riferisce al nuovo processo di secondo grado dopo l’annullamento degli ergastoli giunto dalla Cassazione.

Condannati a 30 anni sia il giovane Catello Romano (difeso dall’avvocato Francesco Schettino) che il nuovo collaboratore di giustizia Renato Cavaliere, all’epoca dei fatti reggente del clan D’Alessandro secondo quanto ammesso questa mattina in aula. Per Romano, l’accusa aveva chiesto la conferma dell’ergastolo, mentre per Cavaliere la condanna a 30 anni perché oggi pentito.

Per entrambi gli imputati è arrivato il riconoscimento dell’aggravante del contesto mafioso in cui è maturato il plateale omicidio di camorra, eseguito in pieno centro a Castellammare di Stabia il 3 febbraio del 2009, con una scarica di proiettili. Gli altri due killer, Salvatore Belviso e Raffaele Polito, avevano incassato condanne definitive a 18 e 12 ciascuno perché entrambi collaboratori di giustizia.

Durante il nuovo processo d’appello per l’omicidio del consigliere comunale stabiese, ucciso a Castellammare il 3 febbraio 2009 da 13 colpi di pistola Cavaliere, collaboratore di giustizia,  aveva ammesso la sua colpa: «Ero il reggente del clan. Avevo carta bianca dal boss Vincenzo D’Alessandro per eliminare le persone che intralciavano i nostri interessi, come Gino Tommasino. Chiedo perdono ai familiari per quello che ho fatto – ha concluso Cavaliere, neo pentito, collegato da un sito riservato – ho sbagliato. Adesso anche loro devono sapere la verità».