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La mafia,il problema dei problemi.

La mafia,il problema dei problemi.

SETTARE,RESETTARE,AMICI,LE PARTI MARCE DELLA POLITICA E DELLE ISTITUZIONI E FARE RETE CON QUELLE SANE PER COMBATTERE CONTRO  I MAFIOSI,I LADRI ED I CORROTTI

 

 

Con le chiacchiere non si va da nessuna parte e nemmeno con i “mi piace” ed i “condivido”.

La situazione nel Paese é drammatica e chi veramente vuole dare una mano  concreta  per combattere mafie e corruzione DEVE  scendere in campo.

Sporcarsi le mani.

Metterci la faccia.

E l’anima.

Dobbiamo farlo per i nostri figli e per i nostri nipoti ai quali stiamo lasciando un avvenire di fame e di disperazione ,costringendoli ad andare via da questo Paese.

Chi non avverte questo bisogno ,oltre ad essere un irresponsabile ,é un infame.

Gratteri  parla di “figli di ndranghetisti annidati nella pubblica amministrazione”.

Egli si riferisce ovviamente alla sua Calabria.

Ma qua il discorso  non investe solo la Calabria ,ma tutta Italia.

E non si tratta solo di “figli” ma di orde di delinquenti,di ladri,di corrotti e di mafiosi che si stanno impadronendo delle leve del potere in tutti,proprio tutti,gli ambienti.

Dalla società,all’economia,alla politica,alle istituzioni.

C’é molta gente ,troppa,che pensa di risolvere il problema scendendo in piazza per gridare “viva Falcone e Borsellino”o mettendo un “mi piace” o un “condivido”.

Fuffa.

Masturbazione mentale.

Oggi la lotta alla mafia si fa e si deve fare non indicando la luna,sapendo che c’é una massa enorme di persone che,anziché la luna che viene loro indicata,guardano il dito che gliela indica.

Bisogna prendere atto di una realtà ineludibile che vede  gran parte della gente vittima di un processo di inculturazione mafiogena che é stato portato avanti in decenni,per non dire secoli, della storia di questo Paese.

La mafia é connaturale con il Potere e spesso si identifica con questo.

Non si tratta di  sposare le tesi di Pareto e degli elitari,ma é la storia che ce lo insegna:le rivoluzioni le fanno le minoranze e noi che combattiamo le mafie,cioé quel Potere cui abbiamo fatto cenno,siamo la minoranza.

Una minoranza illuminata,pensosa del bene collettivo e non personale, che DEVE,cosciente di essere tale,organizzarsi bene,saper individuare   chi é  e dove sta il nemico  e studiare strategie e tattiche per attaccarlo per colpirlo al cuore.

Non alla spalla o alla gamba perché altrimenti ci sbrana.

Fare “antimafia” é una cosa seria e non ci si può affidare a gaglioffi,parolai,opportunisti,affaristi ed a gente che non sa nemmeno di cosa stiamo parlando.

Fare “antimafia” significa parlare delle sorti del Paese e dell’avvenire dei nostri figli,non di chiacchiere,di bruscolini o di franceschielli.

Quando noi della Caponnetto diciamo che solo con l’INDAGINE,la DENUNCIA  e la PROPOSTA si può e si deve combattere il potere – il “predominio” lo abbiamo definito in occasione  del prossimo convegno del 7 luglio a Sperlonga (Latina)-mafioso,lo facciamo perché siamo coscienti della realtà ed intendiamo,perciò,fare rete,collaborare,con quella parte sana del Paese che va individuata nella magistratura che,con tutti i suoi limiti che sono propri del nostro essere umano,resta comunque  l’unico presidio di legalità e di giustizia nel nostro Paese.

L’unico,ricordatelo!

Bisogna,perciò,difenderla e,soprattutto,AIUTARLA.

Ma aiutarla significa non darle analisi  e trattati di storia,di economia o di sociologia,ma nomi e cognomi.

Nomi e cognomi di corrotti e mafiosi da individuare e far perseguire.

Il compito,questo,di un’organizzazione seria che voglia veramente  e concretamente combattere mafie e corruzione,le due facce del “sistema”.

L'”organizzazione della mafia ” alla quale bisogna contrapporre l'”organizzazione dell’antimafia” sapendo in anticipo  che quest’ultima ,la nostra,ha di fronte a sé un esercito di una potenza incalcolabile.

Non capire questo – o non volerlo capire,ma in tal caso si tratta di malafede e bisogna,pertanto,diffidarne – significa  essere destinati all’insignificanza ed alla sconfitta.

A quella insignificanza e a quella sconfitta cui sono destinati non solo i singoli individui ,ma anche quei soggetti – partiti,movimenti o “soggetti intermedi ” che siano- che non capiscono -o non vogliono capire -che la mafia ,cioé il Potere,é oggi in Italia ……..il problema dei problemi.