Cerca

.TANGENTOPOLI E CAMORRA NEL COMUNE DI CASERTA. Rischia le manette un mister X che lavora nel settore Finanze ed Economato

TANGENTOPOLI E CAMORRA NEL COMUNE DI CASERTA. Rischia le manette un mister X che lavora nel settore Finanze ed Economato. Avrebbe preso mazzette per liquidare le fatture alla cooperativa di Angelo Grillo quando questi era già in carcere. E TRA I CANDIDATI ALLE COMUNALI….

Ieri c’era sfuggito di sottolineare un passaggio importantissimo della testimonianza di Alessandra Ferrante, che riproponiamo in calce con adeguata sottolineatura grafica.

CASERTA – Il racconto della coindagata, ma, soprattutto, testimone chiave a disposizione della Dda nel procedimento che ha portato all’arresto, tra gli altri, dell’ex vicesindaco di Caserta, Enzo Ferraro, è stato considerato molto seriamente, non solo dalla magistratura inquirente, ma anche dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli, il quale, firmando l’ordinanza, ha deciso di rinchiudere nel carcere di Secondigliano il citato Enzo Ferraro.

Partendo da questo assunto dimostrato dal fatto che l’intero gruppo di coloro i quali consentivano alla cooperativa sociale “Voglia di Vivere” di essere pagata in tempi rapidissimi, in cambio di mazzette è diventata destinataria di provvedimenti cautelari di limitazione della libertà personale. Anche post mortem, perchè se è vero che il decesso di Giammaria Piscitelli estingue il reato, anche solo quello contestato da indagato, è anche vero che dall’ordinanza risulta, in tutta evidenza, che se Giammaria Piscitelli fosse stato ancora in vita, sarebbe stato arrestato a sua volta, oppure come è successo a Pino Gambardella, avrebbe subito comunque un provvedimento restrittivo.

E’ bene, nella presunta combriccola, descritta nei minimi particolari da Alessandra Ferrante è rimasto ancora incognito il nome dell’ultimo dei presunti mariuoli: Enzo Ferraro indagato e arrestato, di Giammaria Piscitelli abbiamo detto, di Pino Gambardella pure, ricordando che ha ricevuto un ordine di divieto di dimore nella Regione Campania, manca quella persona che la Ferrante definisce impiegato addetto alla liquidazione delle fatture.

La Ferrante è precisa, ma è chiaro che non conosceva l’organigramma e il funzionigramma del Comune di Caserta. E qui, per esempio, definisce Giammaria Piscitelli segretario comunale, con una indicazione non fallace, visto che Giammaria Piscitelli, pur non essendo il segretario comunale, era il dirigente dei Servizi Sociali, cioè colui a cui toccava l’ultima parola sui pagamenti.

E allora non può essere considerato un momento di confusione ciò che la Ferrante riferisce agli uomini del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Caserta, quando afferma che esisteva un altro dipendente del Comune capoluogo, definito per l’appunto impiegato, che partecipava alla spartizione delle tangenti, in quanto addetto alla liquidazione materiale al pagamento rapido e profondamente discriminatorio nei confronti degli altri fornitori di beni e servizi del Comune di Caserta, delle fatture presentate da “Voglia di Vivere” di Angelo Grillo, anche quando quest’ultimo, come si evince qui sotto  dal racconto della Ferrante, fu arrestato insieme ad Angelo Polverino e ad altri, il 7 novembre 2013.

G.G.

dipendente1
PUBBLICATO IL: 28 maggio 2016 ALLE ORE 13:24

fonte:www.casertace.net