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All’incontro di prima mattina tra Stefano Graziano e Alessandro Zagaria c’erano anche i carabinieri mimetizzati.

CAMORRA&POLITCA. All’incontro di prima mattina tra Stefano Graziano e Alessandro Zagaria c’erano anche i carabinieri mimetizzati. Al netto dei casalesi, ecco perché è politicamente imperdonabile il comportamento del consigliere regionale
La lettura dei documenti, dall’ordinanza alle informative, consolida il nostro punto di vista, già espresso in più occasioni negli ultimi giorni

Dall’ordinanza che ha portato agli ormai strafamosi arresti di Di Muro e degli altri sulla vicenda di Palazzo Teti Maffuccini, se non emergono, come abbiamo scritto venerdì, elementi, a nostro avviso, decisivi per costruire intorno a Stefano Graziano un capo d’imputazione (e d’altronde anche ai magistrati, tenendolo a piede libero, hanno maturato la stessa opinione), sicuramente è pacifico che Alessandro Zagaria, figlio di Ciccio Zagaria, vivandiere di Michele Zagaria, fosse stato un intimo della campagna elettorale di Graziano.

L’episodio dell’appuntamento mattutino in quella che era stata la sede del comitato elettorale di Graziano se non offre risvolti sconvolgenti, dato che, quanto pare, non ci sarebbe intercettazione ambientale di quello che i due si dicono durante quel colloquio, ci fa capire che il 15 giugno, cioè ancora ad urne calde, due settimane dopo l’elezione di Graziano a consigliere regionale, questi si organizzava di primo mattino per incontrare Alessandro Zagaria ed effettivamente lo incontrava in piena riservatezza come dimostra l’informativa dei carabinieri del nucleo investigativo di Caserta, che, ben mimetizzati, si presentarono a loro volta nel luogo dell’appuntamento. Alessandro Zagaria fu seguito a piedi dai carabinieri fino all’ingresso del locale scelto per l’incontro.

Non siamo abituati a fare deduzioni logiche. Ma uno che fa il mestiere di Alessandro Zagaria, imprenditore e procacciatore di affari, fortemente connesso ad altri imprenditori storicamente vicini al boss Michele Zagaria, non s’incontra con un politico serio alle 8.30 del mattino in separata sede. Non s’incontra perché se il politico è serio è proprio lui ad escludere questa possibilità. Di quale altro tipo poteva essere il rapporto che Stefano Graziano aveva intessuto con Alessandro Zagaria? Affari e politica. Può anche darsi che la camorra non c’entri, ma il comportamento di Graziano è assolutamente imperdonabile perché un politico serio con uno come Alessandro Zagaria può prendere anche un caffè davanti a trenta, quaranta, meglio ancora cinquanta persone, parlando del Napoli e della Juve, ma non gli dà appuntamenti riservati semplicemente perché, da uomo cresciuto in quelle zone e che, per giunta, era reduce da una campagna elettorale in cui aveva, con le stesse zone, rifamiliarizzato, dopo gli anni romani, non può non sapere a quali interessi sono connessi quelli di Alessandro Zagaria.

Gianluigi Guarino

PUBBLICATO IL: 1 maggio 2016 ALLE ORE 16:51

fonte:www.casertace.net