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.IL CLIMA DI MINACCE,INSULTI,VIOLENZE,ATTENTATI NEL QUALE SI VIVE IN PROVINCIA DI LATINA RICHIEDE UNA RISPOSTA FORTE E NON FIACCA E DI ROUTINE DA PARTE DELLO STATO,…………………..SE QUESTO ANCORA ESISTE !

 

 

Sulle pagine Facebook dell’Associazione Caponnetto abbiamo per la prima volta voluto  proporre le immagini forti  di una delle manifestazioni  che sono state promosse nel 2009 contro le mafie a Fondi,in provincia di Latina.

Dai video da noi pubblicati ognuno ha la possibilità di constatare in quale clima di terrore  si vedono costretti ad operare tutti coloro,come noi,che  combattono contro  la criminalità mafiosa nel Lazio.

Dagli insulti e dalle provocazioni  di quelle manifestazioni ,bloccati  per l’intervento delle forze dell’ordine,la situazione ora ha subito un’involuzione e si é passati alle minacce ed agli attentati.

A Sperlonga,come a Castelforte-SS.Cosma – per non parlare di Cisterna dove addirittura un sottufficiale della Guardia di Finanza  che indagava su fatti riconducibili all’inchiesta di Mafia Capitale é stato preso a sprangate – si scrivono frasi oltraggiose ,si mandano lettere minatorie,si spara contro gli ingressi di aziende e di abitazioni private.

Tutto questo mentre qualcuno continua a domandare.” Ma dov’é la mafia ?”.

Come ai tempi di un Cardinale a Palermo che domandava :”cos’é la mafia?”.

E mentre montagne di capitali hanno invaso e  continuano ad invadere un’intera provincia dalla cui economia gli operatori autoctoni sono stati espulsi da quel dì.

Ciò ,mentre anche sul tessuto sociale,politico e,forse in parte,anche istituzionale,si estendono nubi abbastanza fitte ed oscure.

Ma,oltre agli attentati ed alle minacce,ci sono altre cose che ci stanno preoccupando.

I tentativi ripetuti di zittire la stampa  con una sequela interminabile di querele e di richieste risarcitorie- a Sperlonga una decina di querele in una sola volta – con l’obiettivo di ridurre i giornalisti al silenzio e le  difficoltà che sono emerse nel condurre le indagini antimafia.

Per non apparire  ripetitivi,ci limitiamo solamente a sottolineare  questi due aspetti senza volerli ,al momento,  approfondire e dettagliare.

Certo é che la situazione che  abbiamo di fronte non é di quelle da far stare tranquilli.

Se questo é il “quadro”,la domanda d’obbligo é :

il Ministero dell’Interno,il Capo della Polizia ed i vari Comandi Generali in particolare,oltre ovviamente all’intero Governo centrale,cosa intendono fare ? Quali provvedimenti essi intendono adottare?

Ci ritorneremo.