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Attività delle mafie sul territorio laziale

Roma, 6 marzo 2004

Al Presidente della Repubblica
Al Ministro degli Interni
Ai Prefetti di Roma, Frosinone, Latina
Alla Direzione Investigativa Antimafia
Alla Direzione Distrettuale Antimafia
Alla Procura della Repubblica di Roma, Velletri e Latina

OGGETTO: Attività delle mafie sul territorio laziale

Il 24 u. s. un quotidiano nazionale ha pubblicato la notizia della presentazione di un’interrogazione di due deputati ai ministri degli Interni e della Giustizia, relativa alla posizione di alcuni amministratori del Comune di Nettuno. I due parlamentari, denunciando episodi di “vicinanza” fra tali amministratori e consiglieri comunali di Nettuno con elementi della criminalità organizzata, hanno chiesto di verificare se ci siano elementi per lo scioglimento del Consiglio comunale di quella città.

Si tratta di una denuncia pesante e che cita fatti e circostanze meritevoli dell’attenzione da parte della DIA, della DDA e delle Procure della Repubblica di Roma e di Velletri (quali il finanziamento da parte della Regione Lazio per una “casa” per bimbi autistici appartenente ad un esponente della malavita) e che provano quanto sia fondato l’assunto di questa Associazione la quale da anni sta sostenendo, fino alla noia, che è sul versante degli intrecci fra politica, affari e criminalità organizzata che bisogna indagare seriamente.

E’ ormai opinione diffusa che, come si è verificato per i lavori del porto di Gaeta, i nomi di coloro che intrattengono rapporti con le mafie vanno ricercati fra i banchi, le poltrone, le sedie di molte sedi istituzionali, a cominciare dai consigli provinciali, regionale, comunali, parlamento nazionale ed europeo, uffici pubblici, ecc.

Nessun osservatorio ha inteso finora quantificare (perché Prefetture e Camere di Commercio di Latina, Frosinone e Roma non si impegnano a far ciò?) il grado di incidenza della criminalità organizzata nella vita economica e politica del Lazio e, in particolare, della parte meridionale della Regione. Al riguardo, appare stupefacente il comportamento delle organizzazioni sociali – sindacati e organizzazioni imprenditoriali – che, benché stimolate, stentano a prendere coscienza di tale realtà.
Alcuni studiosi hanno rilevato che una percentuale del 40% circa dell’economia italiana è illegale e criminale.
Ciò ha indotto questa Associazione ad insistere da tempo sulla necessità di indagare in maniera approfondita sugli intrecci fra politica, affari e mafie, oltreché sulla “provenienza” dei capitali che si investono e sull’identità vera dei veri attori di ogni iniziativa economica.

Chi sono gli attori delle opere realizzate o programmate a Gaeta, Formia, Minturno, Fondi, Sabaudia, San Felice Circeo, Latina, Aprilia, Cisterna, Pomezia, Ardea, Nettuno, Anzio, Frosinone, Roma e nel resto del Lazio?

Chi sono gli ideatori, realizzatori e gestori di tutte le opere, pubbliche e private, oltreché miste, in programma, compreso il cosiddetto “corridoio tirrenico” il cui progetto ha provocato la sollevazione generale dei cittadini pontini e di tutto il litorale romano? Chi sono i politici “amici”? Che “provenienza” hanno i capitali? Questo vogliono sapere da magistratura e forze dell’ordine questa Associazione e tutti i cittadini!

In quest’ottica, ci appare alquanto insensata l’esultanza di molti per la cattura, operata nei giorni scorsi a Latina da parte dei Carabinieri di Frosinone, su ordine della DDA di Napoli, di un latitante camorrista, certo Baldascini Mario. Da quanto tempo questo – che ha un fratello dimorante da anni a Borgo Carso di Latina – dimorava a Latina?

Non si sa che Latina, la sua provincia, il litorale romano e la stessa Roma sono sedi di dimora – volontaria, di affari o coatta – di tantissimi appartenenti alla criminalità organizzata?
Si tratta di gente che abita, spesso con generalità diverse da quelle reali, opera, investe capitali sporchi, vota e condiziona la vita politica ed economica del nostro territorio. Quanti di questi o, comunque, quanti dei loro “amici”, diretti o indiretti, siedono nei consigli comunali, provinciali, regionale, nel parlamento nazionale ed europeo, negli organismi di partiti, ecc?

Sono oltre 20 anni che le mafie si sono insediate a Latina e nel Lazio (si è dimenticata la storia del… “grattacielo” dei “cavalieri dell’apocalisse” nel centro direzionale di Latina o dei lavori dell’ospedale di Terracina? Quali erano i nomi dei politici che ebbero un ruolo in quelle vicende?… ) intessendo una rete fittissima di collegamenti, interrelazioni, complicità a tutti i livelli. E’ stato lo stesso sottosegretario agli Interni Mantovano – in una recente nota al Sindaco di Latina – a sottolineare l’esistenza di collegamenti fra le mafie ed… “imprenditori locali”, chiedendo a sindaci ed enti vari a non invitarli a partecipare a gare di appalti pubblici?

Il senso di fastidio e di rabbia manifestati in molti ambienti politici ed istituzionali (le reazioni di taluni esponenti politici, soprattutto a Gaeta e Sabaudia) di fronte all’azione di questa Associazione è la dimostrazione più evidente di quanto sia ostico il discorso dell’impegno contro le mafie a taluni livelli.

Su questo fronte le Istituzioni dovrebbero fare molto più di quanto è stato fatto finora per… fare chiarezza. Invece dobbiamo, purtroppo, lamentare carenze infinite, ritardi, omissioni. Nel convegno promosso nel luglio scorso a Formia da questa Associazione, convegno che ha visto la partecipazione, fra gli altri, degli onn. Ayala, Lumia, Orlando, dell’avv. Ligotti e dei rappresentanti nazionali dell’associazione “LIBERA” e della Fondazione “A. Caponnetto”, annunciammo che presto avremmo cominciato a ragionare sull’efficienza o meno delle Istituzioni pontine, a cominciare dalla Prefettura, sul piano dell’azione di contrasto della criminalità organizzata.
I risultati, a dire il vero, sono estremamente deludenti.
Questa Associazione non può, a questo punto, non chiedere al Ministro degli Interni di adottare i provvedimenti conseguenti.

Non c’è stato finora un provvedimento, fra i 33 che hanno interessato sul territorio pontino il sequestro e la confisca dei beni mafiosi, che sia stato adottato dagli organismi locali; numerosi sono i fatti di sangue, probabilmente anche di stampo mafioso, verificatisi in provincia di Latina e dei quali si ignorano da anni mandanti ed esecutori; il livello di penetrazione delle mafie nell’economia pontina è sicuramente alto (l’ex Sindaco di Latina ha parlato pubblicamente di… “mani sulla città); lo stato della Giustizia è ben noto.

In un incontro avvenuto circa un anno fa, questa Associazione ha formulato al Prefetto di Latina una serie di proposte finalizzate a rendere più efficace l’azione di contrasto della criminalità organizzata. Ad oggi non si è notato alcun cambiamento, nessun provvedimento è stato preso.

LA SEGRETERIA
Dr. Elvio Di Cesare