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.Lettera aperta dell’Associazione Caponnetto al Sindaco di Formia dopo la disgustosa blindatura della politica e di alcune componenti delle istituzioni ieri a Formia……………………………………….

Diciamoci la verità,caro Sandro,ed abbi l’onestà intellettuale di non tentare di nasconderti dietro giustificazioni che appaiono quanto meno  inappropriate quando sostieni che la De Martino avrebbe  detto…………….. cose che non potevano essere ………………….” dette davanti a tutti.”……………..
La verità é ben altra perchè la blindatura é dovuta a ben altri motivi che vanno  inquadrati,in primis, in una logica ad excludendum che prevale nella  gran parte della classe politica ed istituzionale nei confronti di chi,come noi, combatte  il  vassallaggio ed esalta l’autonomia del pensiero e dell’azione nel pieno rispetto dei principi  di una democrazia  reale e non formale e,poi,nel timore che in eventi del genere di quello organizzato ieri a Formia potrebbero venire fuori delle cose “scomode” per taluni.
Da persona intelligente,adulta e vaccinata quale sei sai molto bene che l’identità ed il ruolo che svolgiamo ci  obbligano ad intrattenere rapporti a vari livelli  costanti e consolidati  che ci fanno stare ,forse meglio e più di di molti fra quelli  che erano presenti al vostro incontro,”dentro le cose” ed é,pertanto,alquanto risibile la giustificazione che avresti fornito,stando alle cronache,di quella blindatura.
Quel tuo “davanti a tutti”,pertanto,stona e non poco.
L’incontro di ieri ha messo in evidenza,all’occhio di qualsiasi osservatore ed intelligente,le dimensioni della insanabile frattura  che esiste fra la classe dirigente politica ed il Paese reale.
La paura della classe politica di confrontarsi con le realtà e di vedersi eventualmente  processata per  le sue carenze,le sue omissioni,le sue colpe  é stato il vero motivo che  fa da sfondo al comportamento degli organizzatori dell’incontro di ieri.
Zingaretti,pur non essendo personalmente indagato, ha temuto che si parlasse di “mafia Capitale” e delle responsabilità politiche e di singoli;Il Prefetto di Latina forse  ha temuto  che qualcuno gli ponesse qualche domanda circa  i motivi dell’inosservanza ,da parte dei suoi uffici e dei soggetti subordinati ,delle norme in materia di prevenzione antimafia    (dalla Prefettura di Latina non parte una sola interdittiva antimafia e questo fatto é scandaloso ed intollerabile);alcuni  amministratori comunali hanno avuto probabilmente paura  di rimproveri ed accuse diretti  a loro o a loro colleghi  o collaboratori.
Non tiriamo in mezzo la De Martino perché questa é la verità ,secondo noi.
Oggi ,se le mafie la fanno da padrone nel Lazio e nella provincia di Latina ,le colpe sono solo della politica e di parte delle istituzioni,eccetto qualche rarissima eccezione.
E la conferma di ciò é venuta fuori dagli incontri di ieri a Formia,con il Palazzo chiusosi ermeticamente e militarmente  nella sala Ribaud e  con la società civile organizzata in piazza della Vittoria.
Una frattura ed una contrapposizione plateali.
Una giornata drammatica nella storia del Lazio e del Paese.
                                                                                                  Associazione A.Caponnetto