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Ben 5 attentati nell’arco di poco tempo nell’area di Castelforte-SS.Cosma e Damiano,all’estremo sud della provincia di Latina ed al confine con la Campania da un lato e del Cassinate dall’altro.Si spara con armi a canne mozze.E’ allarme.

Si spara con armi a canne mozze presumibilmente e la popolazione é terrorizzata.L’area é circoscritta  al confine fra il nord della Campania ed il Cassinate nel Lazio.E’ l’area delle Terme di Suoi di Castelforte e di SS.Cosma e Damiano,in provincia di Latina,un’area già nota per alcuni episodi di camorra verificatisi anni fa e per l’antica apparizione  di soggetti non del tutto raccomandabili.Si é parlato in passato di individui che farebbero riferimento ai Casalesi.L’altra notte hanno sparato all’ingresso di un’agenzia funebre.In precedenza analoghi attentati erano avvenuti ai danni di un Albergo e di una ditta che si occupa di rifiuti.Tanto per stare ai più recenti perché in passato se ne erano verificati altri ancora.La tipologia é sempre la stessa ed il sospetto é che si tratti più o meno della stessa banda che imperversa nel sud pontino certa di un’impunità dovuta al fatto di essere considerato,questo,come una sorta di “zona franca”.
Il problema é tutto qua e lo Stato non ha mai voluto finora affrontare e risolvere il problema di una più razionale strutturazione delle forze a disposizione.
Si tengono presidi,attrezzature e personale dove non ce ne sarebbe bisogno,stando ai “numeri”,come il Commissariato della Polizia di Stato a Gaeta città nella quale  basterebbe una pur meglio attrezzata Tenenza e Stazione dei Carabinieri,quando,poi,si lascia scoperta un’area sensibile e calda qual’é quella che va da Formia  fino al Garigliano,con tre diramazioni micidiali quali sono quella che va verso Cassino la prima,sull’Appia la seconda e sulla Domiziana la terza difficili a tener d’occhio contemporaneamente soprattutto se i presidi sono distanti..
Un’area,dall’economia essenzialmente non ricca  e per lo più agricola ,malgrado la presenza dell’ex Centrale nucleare del Garigliano,ad esclusione dello spicchio termale di Suio ,e nella quale,pertanto,la camorra lascia spazio alle scorribande di gruppi di  terzo livello ancora dediti al “pizzo”.