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A proposito del Mese della Legalità a Formia.

Un fronte  di resistenza formato sì da uomini e donne che
sentono un’ansia di liberazione e di riscossa  al cospetto di
una deriva che ci sta  portando verso il baratro
morale,civile,politico ed economico ,ma ancora incapace,a
quanto pare , di una visione realistica ,  di assieme,unitaria
,della situazione  del territorio  e dell’intera area,
sprovvisti,purtroppo,,consapevolmente o
inconsapevolmente,volutamente o meno ,degli strumenti di
difesa  e di offesa adeguati.
E’,questo,il filo conduttore che ci ha indotti a  manifestare
alcune  perplessità sul “modo” come é stata  organizzato il
cosiddetto “Mese della Legalità a Formia”,un’occasione
irripetibile,a nostro modo di vedere,per affrontare le
criticità ,per vedere di risolverle,di un  “sistema” locale  di
prevenzione e di repressione che noi riteniamo
assolutamente inadeguato.
Non si tratta di “esclusione” o di ………….”inclusione”.
Questi sono concetti da ……..maitre a penser da strapazzo
lontani dalla nostra prassi e dalle nostre logiche.
Non é ,la nostra,presunzione quando affermiamo che
nessuno conosce il territorio meglio di noi.
In 15 anni di lavoro abbiamo fatto centinaia  di visure
camerali che ci sono costate e ci costano un occhio della
fronte per i nostri miseri bilanci,abbiamo scavato ogni suo
angolo,individuato centinaia di nomi,abbiamo accumulato
un bagaglio di conoscenze che nemmeno il miglior
investigatore é in grado di acquisire e conosciamo a
menadito,quindi,i punti deboli del “sistema”.
Quale occasione migliore di un ……”Mese della legalità”
per parlare,con cognizione di causa,di tali punti deboli?

Quale occasione migliore per non scadere,come quasi
sempre avviene in questo Paese infelice,in una girandola di
slogan e di parole vuote?
Di retorica insulsa ed inconcludente ?
Quale occasione migliore per dimostrare  ai Magistrati della
DDA- e non solo ad essi –  che conoscono la situazione del
sud pontino che a Formia e nel sud pontino ci sono sì
mafiosi ed aree di contiguità e di collusione con essi,ma ci
sono anche,finalmente,aree di resistenza e di contrattacco?
Eventi del genere non debbono  restare fatti esclusivamente
retorici e di parata,ma,al contrario,bisogna legarli ad un
quadro di attività svolte e da svolgere sul territorio.
Debbono essere,cioè,un unicum con queste.
E,se nell’esposizione di queste ultime,non si conoscono a
fondo e si disvelano le criticità esistenti –  a Formia come
nell’intero territorio tenuto conto del fatto che camorra e
‘ndrangheta non hanno confini territoriali –  quale “lettura”
viene fuori dal……..”Mese della legalità” ?
Stiamoci attenti perché non tutti vengono a Formia solo per
parlare ed apparire,ma potrebbe,al contrario,esserci  anche
qualcuno che viene per parlare sì,ma anche,se non
soprattutto, per osservare,sentire  e giudicare.
Intelligenti pauca.
Noi siamo ben consapevoli del rischio che si corre
formulando pubblicamente taluni appunti stante la presenza
di un esercito di camorristi e  sodali pronti a trarre spunto
da qualsiasi parola per gettare discredito su strumenti ed
eventi che tendono ad esaltare la  Giustizia e la Legalità.
Ma  sia ben chiaro a tutti,potenziali detrattori ed altri,che
l’intento dell’Associazione Caponnetto NON  é e non vuole
essere quello di ridicolizzare o di sminuire l’importanza
dell’evento formiano.

Anzi,é esattamente il contrario e,cioè,quello di valorizzarne
i contenuti e di renderlo efficace sul piano delle cose che
dovranno essere fatte.
Questo sia ben chiaro a tutti!