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Carmelina Prisco.

.Carmelina Prisco,una Testimone di Giustizia mondragonese .Donna unica che ha pagato e sta pagando pressi elevatissimi per schierarsi dalla parte della Giustizia,lasciata sola e costretta ad andare via dalla sua terra.La sua storia deve farci vergognare perché siamo tutti responsabili per lo stato in cui sono costrette a vivere queste persone oneste che dovrebbero fare,invece, onore al Paese intero.

CARMELINA PRISCO,TESTIMONE DI GIUSTIZIA DIMENTICATA DAI SUOI STESSI CONCITTADINI CHE OGGI SFILANO PER CHIEDERE LEGALITA’.

Molti di coloro  che oggi annunciano parate e sfilate a Mondragone per chiedere legalità su un territorio devastato dalla camorra sono gli stessi che non hanno mosso un dito a favore di questa donna che ha pagato prezzi durissimi per essersi schierata  dalla parte della Giustizia.

Forse se l’avessero fatto non saremmo oggi giunti al punto  in cui un vicesindaco riceve minacce da parte di delinquenti probabilmente (mettiamola così)legati ai clan.

Chi semina vento raccoglie tempesta e,come in tutte le cose,la responsabilità é sempre di un popolo che dice di indignarsi ma che lascia,senza muover paglia, che camorra,ndrangheta,cosa nostra ed altre mafie finiscano di diventare padrone assolute di questo sfortunato Paese,voltando le spalle a  chi le combatte.

Noi abbiamo avuto il piacere di conoscere questa donna coraggiosa e le abbiamo subito voluto bene oltre che per il coraggio che ha dimostrato di avere (dote non comune a tanti,oggi),per la sua onestà morale ed intellettuale,la sua preparazione,la sua trasparenza.

E ci piange il cuore nel sapere che ella ha dovuto lasciare la sua terra ,gli affetti,per sopravvivere.

Non potendosi fidare più della maggioranza degli uomini di questo Stato che stanno mostrando un’ingratitudine  sfacciata nei confronti dei Testimoni di Giustizia,almeno qualcuno dell’amministrazione della sua città si sarebbe dovuto impegnare per assicurare un’occupazione decorosa e stabile a questa donna che ha onorato la sua città.

Così,purtroppo,non é stato ed oggi quella gente che l’ha lasciata sola sfila chiedendo legalità a sostegno del vicesindaco minacciato.

Chi é causa del suo male pianga se stesso!!!!!!!

 

P:S:Ci é piaciuto un articolo scritto sull’argomento su Casertace e che sotto ricopiamo:

LE STORIE DI CASERTACE. ESCLUSIVA CAMORRA A MONDRAGONE. Ora tutti sono pronti a scendere in strada per Zoccola e contro la camorra, ma nessuno ha aiutato la testimone di giustizia Carmelina Prisco: “Sono arrabbiata e schifo tutti i politici…. Ecco cosa mi dicevano i sindaci della mia città”

Delusa e amareggiata. Ecco la testimonianza di una collaboratrice per la quale persino Raffaele Cantone si è rammaricato. “. Io non ho mercanteggiato il mio stato di testimone… Alla fine ho visto lavorare i parenti dei camorristi a Mondragone, per questo sto arrabbiata, delusa e….”.

 

Nelle foto, da sinistra, Raffaele Cantone, Carmelina Prisco e Benedetto Zoccola

di Massimiliano Ive

MONDRAGONE – Domenica 1 febbraio, come è stato annunciato da un comunicato stampa di un comitato spontaneo mondragonese, si scenderà in strada per manifestare contro chi anonimamente ha compiuto il vile gesto ai danni del vicesindaco di Mondragone, Benedetto Zoccola e per gridare contro la camorra: “che niente potrà fermare la voglia di libertà e legalità dei mondragonesi!“.  Nella nota stampa giunta in redazione si fa riferimento anche ai tanti “giusti silenziosi” che hanno dimostrato come in questa città i principi di giustizia e di legalità non possono “essere calpestati e violentati a proprio piacimento attraverso una semplice e cruda violenza criminale!”.

Tra questi c’è il caso della testimone di giustizia, Carmelina Prisco, che proprio un anno fa fu analizzato e raccontato dalla  terza emittente Rai, (Rai 3), mediante la trasmissione Presa Diretta. Ebbene, mentre oggi i pensieri sono tutti rivolti al vicesindaco di Mondragone, Zoccola e si è deciso di dare una risposta alla mano anonima che ha piazzato l’esplosivo; Carmelina Prisco è stata costretta a lasciare Mondragone per poter vivere e sopravvivere, cercando un lavoro e una sistemazione in una località al confine con la Svizzera.

Noi siamo riusciti a contattarla e abbiamo incamerato tutto il suo dolore, la sua rabbia e il suo disgusto verso la classe politica mondragonese: di centro destra e di centro sinistra; di ieri e di oggi, in quanto da quel terribile giorno in cui fu testimone di un efferato delitto di camorra, è stata abbandonata a se stessa, anche da quei mondragonesi che domenica scenderanno in strada.

Abbiamo assorbito il suo sfogo e abbiamo anche compreso che Carmelina Prisco è una donna molto orgogliosa che ha dovuto affrontare solo con il sostegno morale dei suoi familiari tutte le conseguenze per quella collaborazione che ha consentito di condannare all’ergastolo il sicario dei Casalesi,  Salvatore Cefariello, che uccise lo spacciatore Giuseppe Mancone, alias Rambo.

Carmelina Prisco, nonostante una trasmissione Rai, e nonostante l’intervento dall’attuale presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, non solo a differenza di Benedetto Zoccola, vive senza scorta, ma è stata abbandonata da tutti e costretta a vivere una difficile esistenza fatta di precarietà economiche e lavorative, umiliazioni e mortificazioni.

Dicevamo nonostante il fatto che a Mondragone tutti conoscono il disagio sociale vissuto da Carmelina Prisco, in quanto lo stesso Cantone un anno fa in televisione dichiarò: “Carmelina è un testimone di giustizia serio e vero“…. ma che vive in difficoltà…., non se la passa bene oggi,… aiutarla, poteva essere un’occasione per lo Stato di dare un messaggio positivo a quel territorio…“, nessuno l’ha veramente aiutata.

E’ Carmelina Prisco a sostenerlo con rabbia: “Sono arrabbiata perchè sono stata costretta a lasciare la mia Mondragone. Nessuno mi ha veramente supportato. Tutta la classe politica mondragonese mi fa schifo, in quanto ben conoscendo la mia situazione nessuno ha concretamente mosso un dito. Mi dispiace per quanto è accaduto a Benedetto Zoccola, ma paga lo scotto di essersi messo in politica, in quanto ora c’è chi cavalca il suo caso e si nasconde dietro di lui per usarlo. Io sono un tipo che dico le cose in faccia e parla schiettamente. Ho presenziato alle riunioni del Pd anche quelle in cui si decise di allearsi con i vecchi nemici di Cennami, con Giovanni Schiappa che tra le altre cose sostenne l’azione politica di mandare a casa l’ex sindaco Achille Cennami”.

Quindi Carmelina c’è l’ha con tutti, forse anche con i rappresentanti del partito di Cennami e Zoccola. “C’era un progetto, quello della Polieco che prevedeva la realizzazione di un centro di educazione ambientale a Mondragone, speravo di potermi inserire, nei parlai anche con Zoccola, ma per me non c’è stato nulla da fare. Non so perchè Zoccola non è riuscito a metterlo in cantiere , fatto sta che la sottoscritta per esigenze personali è stata costretta ad andare via da Mondragone. Sono arrabbiata, perchè in questi 12 anni i vari sindaci di Mondragone a cui mi sono rivolta per ottenere aiuto, mi hanno risposto in coro: mica sono l’ufficio di collocamento! Oggi faccio la dog-sitter in una località al confine con la Svizzera. In passato – continua Carmelina Prisco – ho subito di tutto anche l’umiliazione di non poter pagare gli arretrati Imu e le varie tasse, in quanto dopo aver collaborato con la giustizia dalle istituzioni non ho avuto alcun aiuto concreto. Io non ho mercanteggiato il mio stato di testimone di giustizia per ottenere un lavoro, ho cercato di andare avanti con le mie forze, non conoscevo nemmeno la normativa e i diritti che mi spettavano. Alla fine ho visto lavorare i parenti dei camorristi a Mondragone, per questo sto arrabbiata, delusa e….“.

Lei si è pentita di quello che ha fatto, della sua testimonianza?

No, ma se avessi saputo quali erano i miei diritti li avrei pretesi tutti. Denuncerei nuovamente quello che è accaduto 12 anni fa. Io c’è l’ho con i politici, con una società che non sostiene i testimoni di giustizia. Ora si scende in piazza dopo l’attentato a Zoccola. Benedetto ha fatto bene a denunciare il pestaggio, l’estorsione e a collaborare con lo Stato, ma il suo caso, rispetto al mio è un caso privato…. Io cerco di sopravvivere senza l’aiuto di nessuno. A Mondragone, invece, si organizzano manifestazioni, questo perchè? La sottoscritta voleva solo vivere e lavorare a Mondragone, perchè mi sento mondragonese, ma questo non mi è stato consentito. Io non ho usato il mio status di testimone per fare politica, volevo vivere semplicemente, anche facendo  la bidella. Io non sono un’ignorante, potrei essere un’insegnante di scuola materna“.

Carmelina, poi ci ha raccontato anche altri episodi legati alla sua famiglia, alle difficoltà vissute e ci ha annunciato anche la pubblicazione di un libro in cui sarà lei a raccontare qualcosa ai mondragonesi. Ci siamo lasciati con la promessa che ci farà sapere il giorno in cui sarà distribuito questo testo e certamente lo leggeremo.

(IL NOSTRO PRECEDENTE ARTICOLO)

 

CARMELINA PRISCO,TESTIMONE DI
GIUSTIZIA DIMENTICATA DAI SUOI STESSI
CONCITTADINI CHE OGGI SFILANO PER
CHIEDERE LEGALITA’.

Molti di coloro  che oggi annunciano parate e sfilate a
Mondragone per chiedere legalità su un territorio
devastato dalla camorra sono gli stessi che non hanno
mosso un dito a favore di questa donna che ha pagato
pressi durissimi per schierarsi dalla parte della
Giustizia.
Forse se l’avessero fatto non saremmo oggi giunti al
punto  in cui un vicesindaco riceve minacce da parte
di delinquenti probabilmente (mettiamola così)legati
ai clan.
Chi semina vento raccoglie tempesta e,come in tutte le
cose,la responsabilità é sempre di un popolo che dice
di indignarsi ma che lascia,senza muover paglia, che
camorra,ndrangheta,cosa nostra ed altre mafie
finiscano di diventare padrone assolute di questo
sfortunato Paese.
Noi abbiamo avuto il piacere di conoscere questa
donna coraggiosa e le abbiamo subito voluto bene
oltre che per il coraggio che ha dimostrato di avere
(dote non comune a tanti,oggi),per la sua onestà
morale ed intellettuale,la sua preparazione,la sua
trasparenza.

E ci piange il cuore nel sapere che ella ha dovuto
lasciare la sua terra ,gli affetti,per sopravvivere.
Non potendosi fidare più della maggioranza degli
uomini di questo Stato che stanno mostrando
un’ingratitudine  sfacciata nei confronti dei Testimoni
di Giustizia,almeno qualcuno dell’amministrazione
della sua città si sarebbe dovuto impegnare per
assicurare un’occupazione decorosa e stabile a questa
donna che ha onorato la sua città.
Così,purtroppo,non é stato ed oggi quella gente che
l’ha lasciata sola sfila chiedendo legalità a sostegno
del vicesindaco minacciato.
Chi é causa del suo male pianga se stesso!!!!!!!