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Politici marginalizzati al corteo antimafia a Latina. Uno spettacolo inedito di dura condanna

LA MANIFESTAZIONE DEGLI STUDENTI DI LATINA CONTRO LE MAFIE:
UNA SONORA LEZIONE ALLA POLITICA E POLITICI MARGINALIZZATI DAL CORTEO ED INVITATI A LASCIARE LE PRIME FILE
L’antico vezzo dell’attore minore che cerca di rubarsi la scena ieri a Latina ha subito un sonoro schiaffone.
Un’umiliazione che sicuramente ha turbato e turberà i sonni di moltissime persone.
E che le costringerà, se esse hanno un pò di senno, a riflettere ed a cambiare atteggiamento.
Almeno ce lo auguriamo.
Per il bene loro e della collettività.
Ma cosa è successo?
Alle 9, 30 Piazza del Popolo, di fronte al Comune, era già piena, con Corso della Repubblica, via Diaz ed i portici dell’ex Intendenza di Finanza.
Migliaia di ragazzi che vi confluivano da tutte le direzioni.
Un oceano.
Uno spettacolo mai visto in “provincia di Casale”.
La marea umana si mette in movimento come un fiume in piena verso la Prefettura.
Qui si vede uno sciame di consiglieri comunali e provinciali, sindaco di Latina e presidente dell’Amministrazione provinciale in testa, esponenti del PD, del PDL ed alcuni sindaci immettersi nel corteo ed occupare le prime file.
I primi malumori e subito i megafoni gridano:
“i politici lascino le prime file e si mettano in coda”.
Alcuni minuti di smarrimento e subito vediamo l’inizio del serpentone scomporsi per ricomporsi con una diversa configurazione:
politici tutti insieme e non più a capo del corteo ma arretrati di molto.
Lo stesso vediamo nell’aula della Corte di Assise.
Persino una sottosegretario di Stato seduta non in prima fila.
Umiliati ed intristiti.
I visi rabbuiati.
Uno spettacolo inedito in un territorio dove la politica è solita fare il bello ed il cattivo tempo.
Dove alcuni suoi rappresentanti sono arrivati a definire organismi di controllo dello Stato e Prefetti della Repubblica “pezzi deviati dello Stato”, dove si irride l’opera di fedeli servitori come se si trattasse di furfanti.
Dove ci sono pubblici amministratori sospettati di collusione con le mafie e molte indagini sono in corso.
Dove fino ad ieri la politica è stata in gran parte negazionista ed ha guardato in altra direzione, mentre la restante parte si è limitata a parlare solamente di mafia ed antimafia senza fare assolutamente niente per debellare il fenomeno.
Niente!
Zero!
E’ logico che prima o poi certi comportamenti da Giano bifronte si paghino.