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La manifestazione a Latina del 28 novembre di solidarietà nei confronti alla Giudice Aielli ed a tutti gli altri magistrati minacciati dalle mafie

PERCHE’ L’ASSOCIAZIONE CAPONNETTO SENTE IL DOVERE DI PARTECIPARE CON ESTREMA CONVINZIONE ALLA MANIFESTAZIONE DEL 28 NOVEMBRE A LATINA A DIFESA DEL GIUDICE AIELLI E DI TUTTI GLI ALTRI MAGISTRATI MINACCIATI DALLA MAFIA?
Ci sono varie ragioni che ci obbligano a partecipare con estremi convinzione e calore ad una manifestazione a difesa di un Magistrato minacciato dalla criminalità organizzata.
Il primo perché la nostra Associazione, per il nome che porta, è una delle poche in Italia che ha deciso di ispirarsi ufficialmente ed in maniera visibile ai valori di uno dei più grandi magistrati italiani che hanno combattuto contro la mafia.
Il “papà” di Falcone e Borsellino.
Questa sua scelta di campo in modo visibile a favore della Magistratura essa ha voluto ancor più corroborarla con l’elezione a suo Presidente onorario di un altro grande magistrato, il dr. Antonio Esposito, il Presidente della 2° Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione.
Due grandi nomi di Magistrati antimafia che, al di là delle parole, danno in maniera plastica un senso al nostro modo di pensare, ai nostri comportamenti ed alle nostre azioni.
C’è, poi, un altro motivo che ci obbliga a partecipare con calore alla manifestazione di venerdì 28 novembre a Latina.
Noi non sappiamo ancora chi potrebbe essere stato l’autore di quelle minacce vigliacche al giudice Aielli e, quindi, in attesa che lo accertino gli inquirenti istituzionali, non possiamo dire “é stato tizio”.
Ma, essendo stata la Dr. Aielli colei che ha presieduto la Corte che ha condannato gli imputati delle inchieste “Damasco” di Fondi, non è escluso che tali minacce potrebbero essere ricondurci al “caso Fondi”.
E, se fosse così, un paio di considerazioni sono d’ obbligo: :
la prima, che riguarda la città di Fondi e la sua amministrazione le quali dovrebbero avvertire il dovere di intervenire, gonfalone in testa, in massa alla manifestazione per dimostrare una reale volontà di cambiamento;
la seconda, che riguarda noi direttamente, l’Associazione Caponnetto.
Orbene tutti sanno – o dovrebbero sapere- il ruolo che ha svolto l’Associazione Caponnetto in quelle vicende.
In quasi totale solitudine, purtroppo.
Abbiamo scavato, indagato, collaborato;
siamo andati da Maroni a fornirgli documentazione e… abbiamo pagato prezzi altissimi.
Bruno Fiore, il nostro segretario organizzativo, ha subito attentati.
Il nostro Segretario ha ricevuto minacce, insulti, provocazioni, azioni giudiziarie risarcitorie e quant’altro, tutte superate e vinte perché noi abbiamo la coscienza a posto e non abbiamo paura di nessuno proprio per questo..
Tutto ciò non ci ha affatto intimidito e fatto recedere dalla nostra volontà di andare avanti, soli come sempre.
Sempre più avanti, come ancora stiamo facendo, perché abbiamo sempre detto – e lo ripetiamo oggi – che noi non riteniamo affatto chiuso il “caso Fondi”.
Ci sembra, fatte queste opportune premesse, che siamo quelli che più di ogni altro debbono avvertire il dovere di partecipare con grande convinzione alla manifestazione del
28 prossimo, alla manifestazione alla quale anche tutti coloro che dicono di voler combattere le mafie dovrebbero intervenire.
Come al solito, ci vedremo costretti a vedere in quella occasione tanti sepolcri imbiancati che sappiamo essere non dalla parte nostra e che tenteranno di prendersi la scena.
Ma noi ci siamo abituati a queste scene pietose che non fanno altro che coprire di ridicolo questi soggetti.
La gente, grazie a Dio, non è tutta stupida!!!