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Lettera aperta dell’Associazione Caponnetto al Capo dello Stato, al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri ed al Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Roma

“Le mie indagini sconfitte da Gomorra”, ha dichiarato tristemente in un’intervista Roberto Mancini, l’ispettore di polizia morto di tumore per aver dedicato anni ad individuare i luoghi laddove la camorra ha interrato centinaia di tonnellate di rifiuti nocivi avvelenando tutto e tutti.
E non vogliamo vederci costretti a ripetere le stesse parole nel constatare l’inerzia delle istituzioni di fronte alle numerose denunce che sta facendo da tempo il Sindaco di Pastena – in provincia di Frosinone- Dr. Arturo Gnesi, il quale, peraltro, è un medico e, quindi, sa di cosa sta parlando.
L’ultima denuncia è stata rimessa con nota diretta al Gruppo Carabinieri Tutela per l’Ambiente con sede a Roma in Largo Lorenzo Mossa in data 27 ottobre u. s. con numero di protocollo del Comune n.5159, nota che ci è stata consegnata in copia dallo stesso Sindaco.
In tale nota leggiamo fra l’altro:
“Abbiamo dovuto far ricorso ad un’interrogazione parlamentare e ad una successiva inviata al Consiglio Regionale del Lazio per far tornare, assieme agli uomini del Corpo Forestale, i tecnici dell’ARPA che hanno potuto documentare la presenza nel terreno di pericolose concentrazioni di metalli pesanti, alcuni potenzialmente radioattivi. In superficie il terreno è inquinato ma nessuno osa andare in profondità per svelare, una volta per tutte, la presenza o meno di fusti e rifiuti tossici…
… Nemmeno l’impennata di tumori riguardanti soprattutto la tiroide ed il sistema emolinfatico ha dato un impulso all’inchiesta per un’approfondita ricognizione sulla popolazione residente e sui tanti che transitavano lungo la strada provinciale per recarsi al lavoro… “.
Nella nota di cui abbiamo riportato alcuni significativi stralci, leggiamo alla fine:
“Non sappiamo se riusciremo a liberare Pastena da quest’incubo, di certo avremmo voluto incontrare interlocutori più attenti e sensibili a quello che potrebbe rivelarsi un grosso attentato alla salute dei cittadini”.
Un’amara considerazione, questa, ed un grido di allarme gravissimo da parte di un Sindaco che – giova ripeterlo- è un medico e, quindi, una persona competente e responsabile.
Una considerazione ed un grido di allarme dei quali questa Associazione ritiene doveroso farsi portavoce presso le SS. LL. per pregarLe di intervenire, per quanto di rispettiva competenza.
Ciò, anche al fine di evitare che la scrivente non si veda costretta a fare propria l’amara considerazione fatta, prima di morire, dall’ispettore Mancini e citata in apertura.
Distinti saluti.

Il Segretario